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Calciomercato, UE: “Rivedere le norme sui trasferimenti”

di admin |18 Gennaio 2011 18:47

”E’ arrivato il momento per una valutazione generale delle regole dei trasferimenti nello sport professionistico in Europa”. E’ un passaggio della prima ‘Comunicazione sugli sviluppi della dimensione europea dello sport’ presentata oggi al Parlamento europeo da Androulla Vassiliou, Commissaria europea per istruzione, cultura, multilinguismo e gioventu’. Il documento, che servira’ da base di discussione in sede di Consiglio europeo e di governi dei 27 Paesi membri della Ue, e’ stato preparato alla luce delle nuove competenze in materia di sport attribuite alla Commissione di Bruxelles dal Trattato di Lisbona.

A preoccupare, in tema di trasferimenti, non e’ tanto la ormai consolidata sentenza Bosman che a suo tempo rivoluziono’ il mondo del calcio (”Lisbona – osserva Vassiliou – riconosce la specificita’ dello sport, ma non cambia nulla per quanto riguarda le regole di liberta’ di circolazione”), quanto il peso che il meccanismo del calciomercato ha sulla ”correttezza della competizione”.

”Secondo la Fifa – dice la Commissaria europea – ogni anno c’e’ un aumento dei costi del 10%. I club stanno vivendo oltre i loro mezzi. Bisogna soffermarsi su questo aspetto”. In particolare il documento della Commissione indica come obiettivo quello di rivedere le attivita’ degli agenti sportivi. ”I principali problemi – e’ scritto – sono di natura etica, come crimini finanziari e sfruttamento dei giovani giocatori, che minacciano cosi’ la lealta’ della competizione e l’integrita’ degli sportivi”. Sempre a proposito del calcio, il documento esprime l’approvazione di Bruxelles verso il sistema della vendita collettiva dei diritti, definito ”un buon esempio di solidarieta’ finanziaria e di redistribuzione delle risorse” nell’ambito dello sport.

Ed anche se tale vendita collettiva potrebbe violare alcune norme sulla concorrenza, ”i vantaggi superano gli svantaggi”. Quindi la Commissione europea raccomanda alle leghe di ”stabilire meccanismi per la vendita collettiva dei diritti per assicurare un’adeguata redistribuzione delle risorse”.

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