Calciopoli, Abete: “Palazzi valuterà se aprire inchiesta”

Pubblicato il 12 Aprile 2010 - 11:02 OLTRE 6 MESI FA

Massimo Moratti

Nessuna urgenza di emettere sentenze, ma solo la volontà di restare organismo super partes chiamato a tutelare la trasparenza.

Alla vigilia dell’udienza a Napoli del processo penale a Calciopoli, il presidente della Figc, Giancarlo Abete, ribadisce la posizione della federazione che attende l’annunciata divulgazione in sede processuale delle nuove intercettazioni che tirano in ballo altre squadre rispetto a quelle sanzionate dopo lo scandalo del 2006.

“Nella sua completa autonomia il procuratore Palazzi valuterà con il suo ufficio le risultanze dell’udienza di Napoli – spiega Abete ospite di Radio anch’io lo sport -.

C’é un fascicolo aperto che contiene documenti usciti finora e domani a Napoli saranno ufficializzati nell’udienza: dopo è ovvio che Palazzi valuterà se aprire un’inchiesta dal punto di vista operativo.

C’é una grande attenzione su questo argomento, ma la centralità degli organismi sportivi c’é stata quando occorreva iscrivere le squadre al campionato, alle competizioni sportive.

Non si pensi che giustizia sportiva e Figc debbano dare giudizi in ore o minuti, insomma non va trascinata la Figc in urgenze che non ci sono”. Insomma se verrà aperta un’inchiesta i tempi non saranno brevi: e questo in risposta ai tanti, tifosi soprattutto, chiedono in particolare la revoca dello scudetto 2005-06 assegnato all’Inter.

“La Figc ha due piani di intervento: uno della procura per accertare situazioni, l’altro di politica sportiva della federazione che accetterà che vengano prese in esame le ulteriori intercettazioni portate – continua Abete – C’é un’esplosione passionale sul versante delle valutazioni, noi però non siamo un soggetto di parte, dobbiamo tutelare la trasparenza.

Revoca scudetto? Siamo in una fase molto iniziale: non sappiamo ancora se il procuratore valuterà come necessarie di un’inchiesta queste intercettazioni.

Parlare oggi dello scudetto significa non avere chiaro il quadro del percorso che é lungo e complesso e nel rispetto dell’autonomia degli organi di giustizia sportiva”.

Resta il rischio della prescrizione per le vicende che riguardano i club (fino al 30 giugno 2007) e per i dirigenti (30 giugno 2005).