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Calciopoli: domani riprende il processo

di admin |27 Aprile 2010 10:06

Calciopoli 2

Riprende domani mattina, davanti alla nona sezione del Tribunale di Napoli, il processo di Calciopoli e sarà ancora un udienza dedicata all’esame dei testimoni. Due dovrebbero presentarsi in aula un ispettore di polizia, Salvagna, che svolse indagini sulle intercettazioni disposte nella prima fase dalla procura di Torino e il magistrato Cosimo Ferri, che all’epoca dei fatti era presso la commissione tessaramenti della Federcalcio.

Slitta ancora l’attesa deposizione in aula dell’allenatore del Chelsea Carlo Ancelotti così come verrà rinviato anche l’incarico di perizia che doveva essere conferito alla successiva udienza per la trascrizione delle telefonate “inedite” la cui acquisizione è stata chiesta dai legali di Luciano Moggi e Pierluigi Pairetto. Per il 4 maggio, data dalla udienza in cui il Tribunale aveva convocato il perito, è infatti stata proclamata una astensione dei penalisti. Intanto i pm Giuseppe Narducci e Stefano Capuano (e il pm Filippo Beatrice che si occupò dell’inchiesta prima di passare alla Direzione nazionale antimafia) hanno incassato un punto a favore dalle motivazioni della sentenza del processo con rito abbreviato che nel dicembre scorso si concluse con le condanne dell’ex amministratore delegato della Juventus Antonio Giraudo, dell’ex presidente dell’Associazione arbitri Tullio Lanese e degli arbitri Tiziano Pieri e Paolo Dondarini. Il gup Eduardo De Gregorio nelle 202 pagine della sentenza depositata oggi si sofferma in maniera analitica sull’esistenza di una associazione per delinquere finalizzata alla frode sportiva. Ovvero ritiene che vi siano elementi più che sufficienti per affermare che vi era un gruppo di persone che governava illecitamente il mondo del calcio italiano e decideva le sorti dei campionati di calcio. Tra le prove principali, il gup indica le frequenti riunioni tra i vertici della Juventus, i designatori arbitrali e il vicesegretario della Federazione Innocenzo Mazzini, ma pone l’attenzione soprattutto sulle schede telefoniche estere che Moggi avrebbe fornito ad arbitri e designatori per conversazioni riservate.

“Quanto all’efficienza del sodalizio, altro sicuro indice rivelatore della sua esistenza – ha scritto De Gregorio – va sottolineato che esso raggiunse tutti gli scopi già programmati e quelli che, nel corso degli eventi, si propose di conseguire”. Il magistrato si è soffermato sull’esito del campionato 2004-2005. “Sul punto è necessario e sufficiente rimarcare che, attraverso diversificate attività illecite, la compagine riuscì a determinare l’esito del campionato di calcio sia con riguardo all’assegnazione della vittoria finale della Juventus (all’evidenza scopo principale del gruppo), sia con riguardo alla retrocessione in serie inferiore, cui illecitamente fu sottratta perlomeno la Fiorentina”.

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