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Calciopoli. Legali Moggi: “Apertura indagine bis giusta”

di admin |21 Aprile 2010 19:08

«L’apertura di una indagine bis su Calciopoli da parte della Figc è la giusta risposta a tutti quelli che ritenevano che le intercettazioni telefoniche ritrovate dalla difesa di Luciano Moggi fossero soltanto un fatto meramente strumentale per sollevare un polverone nell’ ambito della stessa inchiesta su Calciopoli». E’ il commento dell’avvocato Maurilio Prioreschi, difensore insieme agli avvocati Paolo Trofino e Paolo Rodella dell’ex dg della Juventus.

«Noi avevamo sempre saputo ed eravamo fortemente convinti – aggiunge l’avvocato Prioreschi – che quelle telefonate fossero rilevanti sotto il profilo del diritto sportivo così come sono rilevanti ai fini dell’ esercizio del diritto di difesa e come tali saranno acquisite nel procediemento penale». L’avvocato Priorescchi infine ha commentato anche l’ intervista del presidente del Palermo, Maurizio Zamparini secondo la quale Moggi si spese per far dirigere una gara del Palermo, allora in serie B, all’arbitro Rizzoli, intervista acquisita agli atti dal presidente del tribunale che sta giudicando Moggi a Napoli, Teresa Casoria: «Si continua a fare il processo sulla base delle chiacchiere da bar perché quando ci si confronta sui dati processuali l’ipotesi accusatoria frana clamorosamente».

Per quanto riguarda invece le dichiarazioni di Gianfelice Facchetti, in cui si definisce la vicenda che ha visto emergere alcune intercettazioni telefoniche tra Giacinto Facchetti ed i designatori arbitrali gli avvocati«un estremo tentativo condotto in modo poco civile, dalla difesa di un imputato», gli avvocati di Moggi replicano: «Il dovere di un legale è di difendere il proprio assistito, nel rispetto della legge, anche se questo può comportare la conseguenza di far emergere vicende che possono essere spiacevoli per altri».

«Nel caso particolare – spiegano i legali dell’ex dg della Juventus – la difesa di Luciano Moggi si è limitata a richiedere, ai sensi dell’art. 268 cpp, la trascrizione di alcune intercettazioni telefoniche, sicuramente rilevanti ai fini dell’esercizio del diritto di difesa. E ciò senza alcuna nota di commento o apprezzamento nei confronti dei vari interlocutori delle telefonate fra cui lo stesso Giacinto Facchetti». «Si può comprendere che ciò abbia potuto provocare risentimento da parte del sig. Gianfelice Facchetti – conclude il collegio difensivo di Moggi – ma questo è evidentemente dovuto al contenuto delle intercettazioni e non all’attività difensiva che merita ugualmente rispetto quanto la memoria di chiunque».

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