Calciopoli: Moggi era il capo

NAPOLI, 31 MAG – Cinque anni e otto mesi di reclusione. Al termine di una requisitoria che ha occupato quattro udienze, i pm Stefano Capuano e Giuseppe Narducci hanno formulato la richiesta di condanna nei confronti dell'ex direttore generale della Juventus Luciano Moggi, indicato come capo e promotore di una associazione per delinquere che avrebbe condizionato per anni gli esiti dei campionati. Sono complessivamente 21 le richieste di condanna e tre quelle di assoluzione sulle quali dovra' pronunciarsi la nona sezione del Tribunale di Napoli presieduta da Teresa Casoria. Le pene piu' alte sono state chieste per coloro che vengono ritenuti i promotori di calciopoli, ovvero i personaggi di maggiore rilievo del sodalizio: oltre a Moggi i due ex designatori arbitrali Paolo Bergamo e Pierluigi Pairetto (rispettivamente 5 anni e 4 anni e 6 mesi), l'ex ds del Messina Mariano Fabiani (3 anni e 8 mesi), e l'ex vicepresidente della Figc Innocenzo Mazzini (4 anni). Tra gli imputati per i quali si sollecita la condanna vi sono anche importanti dirigenti di societa', come il presidente della Lazio, Claudio Lotito (un anno e 10 mesi), i dirigenti della Fiorentina Andrea e Diego Della Valle (rispettivamente un anno e 10 mesi e 2 anni) e il presidente della Reggina Pasquale Foti (2 anni). Non si tratta di persone ritenute legate all'organizzazione – e infatti a loro non e' contestato il reato associativo – bensi' accusate di singole frodi sportive, come ad esempio gli interventi di cui si sarebbero giovate le societa' viola e biancazzurra quando rischiavano di retrocedere. Le richieste del pm sono giunte a conclusione di una udienza dedicata all'esame delle singole partite di cui si sarebbe alterato, o tentato di alterare, gli esiti in base alle esigenze di esponenti del sodalizio. Il pm Capuano ha fatto riferimento a una lunga serie di intercettazioni telefoniche. Il magistrato si e' soffermato anche sull'esame dei tabulati relativi alle comunicazioni attraverso le schede segrete che Moggi avrebbe fornito ad arbitri e designatori. Ha in particolare elencato un fitto traffico di conversazioni nell'imminenza o subito dopo le designazioni e le partite. Il pm ha messo l'accento sul fatto che spesso Moggi e altri presunti associati contattavano prima e dopo le partite gli arbitri designati per incontri della Juventus. Ha ricostruito, tra l'altro, gli interventi per salvare la Fiorentina dopo che i dirigenti erano stati costretti a rivolgersi all'organizzazione per essere la squadra precipitata nei bassifondi della classifica anche per una serie di torti arbitrali. Il pm ha inoltre accennato ai regali (orologi, sconti sull'acquisto di auto) a Pairetto e su due polizze assicurative stipulate dalla Juve con l'agenzia di Bergamo. Queste le altre richieste dei pm assoluzione per gli ex assistenti Marcello Ambrosino, Enrico Ceniccola e Silvio Gemignani; due anni e quattro mesi per l'ex arbitro Paolo Bertini; un anno e otto mesi per l'ex arbitro Antonio Dattilo; tre anni per l'ex arbitro Massimo De Santis; un anno e sei mesi per l'ex segretaria della Can Maria Grazia Fazi; un anno e 4 mesi per l'ex designatore degli assistenti Gennaro Mazzei; un anno e sei mesi e 50mila euro di multa per l'ex dirigente del settore arbitri del Milan Leonardo Meani; un anno e 8 mesi e 60mila euro di multa per l'ex dirigente della Fiorentina Sandro Mencucci; un anno e due mesi per l'ex assistente Claudio Puglisi; due anni e due mesi per l'ex arbitro Salvatore Racalbuto; un anno per l'ex arbitro Pasquale Rodomonti; un anno e due mesi per il giornalista Ignazio Scardina, ex responsabile dei servizi calcistici di Rai Sport; un anno e 20mila euro di multa per l'ex assistente Stefano Titomanlio. Si riprende martedi' 7 giugno con l'intervento delle parti civili.

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