Calciopoli, Moggi: “Radiazione? Al posto mio dovrebbe stare Meani”

ROMA, 06 GIU – "Al posto mio oggi dovrebbe esserci Meani". Cosi' Luciano Moggi ha concluso il suo intervento presso la Commissione Disciplinare chiamata a decidere sulla radiazione dell'ex dg della Juventus. "Meani (addetto agli arbitri del Milan ndr) aveva tanti arbitri e illimitati guardalinee a disposizione, all'assistente Babini diceva di alzare e abbassare la bandierina. Se fosse stato intercettato 3 anni e non solo 3 mesi, il calcio sarebbe saltato in area", ha spiegato mimando un'esplosione con un gesto eloquente.

Moggi si e' soffermato a lungo anche sui contatti tra Meani e l'ex designatore Pierluigi Collina che "sapeva tutto di tutto". "Confrontino quello che ha fatto questa gente con quello che ho fatto io – ha aggiunto – non c'e' storia. Oggi mi fanno tutti un monumento per strada, ma all'inizio mi davano del ladro". Nel suo intervento, Moggi, che ha mandato anche una frecciatina all'ex ds della Roma, Franco Baldini, ("dovrebbe solo tacere visto che faceva i passaporti falsi"), e' tornato a parlare anche delle schede sim svizzere: "La verita', intanto, e' che quelle schede non le compravo io, ma erano a disposizione della societa'. Ci spiavano, ci pedinavano e ci fotografavano. Ô venuto fuori dal processo Telecom. Per questo dovevamo nasconderci, ma non certo per parlare con gli arbitri. Possiamo costituirci parte civile e chiedere i danni per quello che hanno fatto".

La società bianconera, ripete Moggi, non aveva alcun bisogno di manovre oscure per avere successo. "Nella finale dei Mondiali 2006 c'erano 10 giocatori della Juventus – ha spiegato snocciolando i nomi dei giocatori che scesero in campo nel match Italia-Francia – La Juventus vinceva perchè era forte. Andava in campo e vinceva da sola. Davo fastidio perchè la mia squadra vinceva. E se non fosse stata distrutta, avrebbe vinto ancora per tanti anni".

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