Le trascrizioni delle telefonate “inedite” di cui la difesa di Moggi ha chiesto la trascrizione “non spostano alcunché”.
Lo ha sottolineato il pm Giuseppe Narducci, commentando con i giornalisti l’iniziativa dei legali dell’ex dg della Juventus al termine dell’udienza del processo di calciopoli.
“E se qualcuno le ritiene inopportune e disdicevoli sul piano morale e dei comportamenti – ha aggiunto Narducci – , diciamo che noi ragioniamo sui reati.
E se c’é un’operazione in corso di mistificazione che vuole cancellare i fatti reato con altre finalità, la procura della Repubblica sta qui a lavorare…’.
“Sono state sbugiardate tante cose dette in precedenza”. Con queste parole un Luciano Moggi visibilmente soddisfatto per l’esito dell’udienza di Calciopoli, ha lasciato il tribunale di Napoli dove oggi si è tenuta l’ultima puntata del processo che lo vede tra gli imputati.
“E non finisce qui – promette tirando fuori dei fogli con nuove intercettazioni da una cartellina azzurra – nelle prossime udienze tireremo fuori altre conversazioni inedite che riguardano Inter e Milan”.
Moggi si riferisce in particolare – secondo quanto trapela da ambienti della difesa – ad una conversazione in cui l’allora presidente dell’Inter, Giacinto Facchetti, avrebbe detto al designatore arbitrale Paolo Bergamo di ricordarsi di passare in società a Milano per ritirare un regalino per lui e ad un’altra intercettazione tra l’addetto all’arbitro del Milan Leonardo Meani e l’ad rossonero Adriano Galliani in cui si parla dei guardalinee Puglisi e Griselli e dell’ex arbitro Lanese.