Calciopoli, Prandelli: "Questo clima è pericoloso"

FIRENZE, 8 AGO – Cesare Prandelli lancia un appello al calcio italiano perché chiuda la stagione dei veleni seguita a Calciopoli. ''Serve buonsenso ma soprattutto serve la volonta'. Io avverto un clima pericoloso, di violenza psicologica. Mi piace l'idea di Diego Della Valle di sedersi attorno a un tavolo per chiudere la stagione di Calciopoli'' ha detto il ct della Nazionale dal ritiro di Coverciano.

Ma quello di Calciopoli non è l'unico incrocio con i Della Valle in queste ore. Prandelli ha voluto subito chiarire i contorni dell'incontro avuto ieri con una delegazione di sostenitori viola, che ha irritato alcuni dirigenti della societa'. ''E' una bischerata, e lo rifarei. Sono gli stessi che un anno fa mi consegnarono una targa prima di Italia-Faroer, visto che avevo perso a golf con Antognoni mi hanno consegnato un tapiro viola'' ha detto Prandelli mostrando la statuetta di un golfista.

''La reazione della Fiorentina è stata eccessiva – ha concluso Prandelli – era solo una goliardata, ho risposto per cortesia come faccio con tanti tifosi in giro per l'Italia che mi vogliono consegnare un oggetto ricordo. Per il resto sono d'accordo con Diego Della Valle quando dice no al tifo che sfocia in violenza fisica o verbale''.

Cesare Prandelli e' convinto che allo sciopero non si arrivera'. Ma e' pronto a difendere i calciatori italiani dall'accusa di essere una casta che usa strumenti sindacali inappropriati. ''Diranno sicuramente che i giocatori sono miliardari che scioperano – ha spiegato il ct azzurro – la realta' e' che sono dei privilegiati, e lo sanno, che mettono la faccia per l'equita' e la tutela dei diritti, perche' possano avere una carriera dignitosa anche i loro colleghi piu' deboli, che non hanno quei privilegi''.

Prandelli ha poi aggiunto che a suo parere ''la situazione e' molto delicata. Non serve solo il buonsenso – ha concluso – ma anche la volonta' di trovare un accordo. Basta dialogare e si trovera' l'intesa. E' chiaro che un professionista escluso dalla rosa della prima squadra si senta un oggetto indesiderato''.

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