Calcioscommesse, parla Ilievsky: “Mauri mi disse: ti regalo l’1 a 1”

Calcioscommesse, parla Ilievsky: "Mauri mi disse: ti regalo l'1 a 1"
Calcioscommesse, parla Ilievsky: “Mauri mi disse: ti regalo l’1 a 1”

ROMA – La versione dello “zingaro” Ilievsky: “Mauri mi disse: ti regalo l’1 a 1”. Sta parlando con i magistrati di Cremona Hristian Ilievsky detto lo “zingaro”: dal verbale emergono accuse circostanziate contro Stefano Mauri, capitano della Lazio, sulle presunte combine legate al calcioscommesse. “Dissi a Mauri: sono la persona che ti può dare i soldi per combinare la partita. Mi disse: ti faccio io un regalo, la partita è già fatta, gioca 1-1 nel primo tempo”, ha ammesso durante l’interrogatorio l’ex poliziotto macedone parlando di Lazio-Genoa (4 a 2, 1 a 1 nel primo tempo), penultima del campionato 2010/11.

Giuliano Foschini e Marco Mensurati su Repubblica ci aggiornano sulla testimonianza del teste chiave.

A proposito di Lazio- Genoa venivo chiamato alle due di notte da Gervasoni, e io il giorno dopo già volavo verso Roma. In un albergo sono stato raggiunto da Zamperini che ho conosciuto in quel momento. Mi ha detto che poteva farmi combinare la partita». I due vanno a Formello. «All’inizio ero sorpreso del fatto di avermi portato al ritiro della Lazio, cioè un luogo così importante. Siamo entrati ed è arrivato Mauri e ci siamo presentati. Zamperini gli riferiva che ero io la persona che poteva dargli i soldi per combinare la partita.

Mauri gli rispondeva che andava bene così, ma la partita era già stata combinata. Io gli riferivo che ero disposto a dargli 350mila euro per un over e la vittoria della Lazio alla quale del resto servivano i soldi (forse intendeva punti, ndr) per andare nelle coppe europee. Quando io gli ho detto così Mauri mi rispose che ci dava il regalo dell’1 a 1 al primo tempo come risultato sicuro che si sarebbe verificato. Lo stesso mi riferiva di essere amico di Zamperini e per questa ragione era disposto ad aiutarci. Chiesi a Mauri come potevo essergli riconoscente, ma Mauri rispose di mettermi a posto con Zamperini”. (Giuliano Foschini e Marco Mensurati, La Repubblica).

 

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