Calcioscommesse: Signori sotto torchio 4 ore

BOLOGNA – ''Nell'audizione ha personalmente e volontariamente risposto ad ogni domanda della Procura Federale con spiccato spirito collaborativo apprezzato dagli stessi investigatori''. Il giorno di Beppe Signori davanti agli uomini della Procura federale per il suo staff legale e' andato bene: oltre quattro ore di interrogatorio per l'ex campione ora sul banco degli imputati nell'ambito del processo sportivo sul nuovo scandalo del calcioscommesse.

Beppegol pero' ha dribblato cronisti e telecamere senza dire una parola, dopo la lunga audizione: a niente sono servite le ore d'attesa sotto casa sua prima, e sotto lo studio dell'avvocato Paco D'Onofrio poi. Quattro ore e mezzo dopo l'ingresso nello studio legale degli emissari del procuratore federale Palazzi, una macchina nera si e' accostata al portone nel centro di Bologna, la portiera si e' aperta e l'ex giocatore si e' tuffato dentro, seguito da quella che, in tutta questa vicenda, e' sempre stata la sua ombra, il detective privato Ugo Vittori.

Le facce un po' tese entrambi in contrasto con quanto raccontato dagli stessi ambienti difensivi che parlano infatti di un incontro in cui era ''andato tutto molto bene''. ''Non e' emerso – faranno sapere piu' tardi gli avvocati in una nota – alcun elemento di novità sostanziale poiché l'estraneità ai fatti illeciti è già ormai emersa con chiarezza da tempo''.

Di dichiarazioni pero', tra inquirenti e difesa nessuna traccia. Muto l'avvocato (gia' legale di Luciano Moggi, sempre in ambito giustizia sportiva) nel cui studio e' avvenuta l'audizione: agli ultimi giornalisti rimasti sulla porta dopo l'uscita del calciatori ha fatto sapere, tramite un suo uomo, che l'avvocato era ''impegnato con altri clienti, si scusa, verra' diffuso un comunicato''.

Un comunicato che spiega molto poco: tre righe con le quali si e' ribadita l'estraneita' dell'ex attaccante di Lazio e Bologna sottolineando l'atteggiamento collaborativo del calciatore che ha risposto a tutte le domande. La giornata dell'interrogatorio di Signori e' iniziata alle 10.30, quando Beppegol e' stato visto uscire dalla sua casa, nella prima periferia bolognese, con la sua auto. Alle 13 non era ancora rientrato, e si e' capito che la notizia dell'interrogatorio 'a domicilio' che si era diffusa ieri, era, se non un diversivo, sicuramente falsa.

L'audizione era infatti iniziata da pochi minuti nello studio D'Onofrio, nel centro della citta' in uno dei palazzi adiacenti al complesso del Collegio di Spagna. Un interrogatorio fiume, interrotto solo dal pranzo e dagli otto caffe' fatti arrivare dal bar. L'interrogatorio, si e' svolto a Bologna e non nella sede della procura federale perche' Signori, al momento, non sarebbe tesserato.

Inoltre Signori e' ancora sottoposto all'obbligo di firma, dopo la fine della custodia cautelare ai domiciliari in seguito all'inchiesta penale. Un problema, questo, che ha portato anche allo slittamento dell'audizione della Procura federale, inizialmente prevista per il 7 luglio.

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