ROMA – Camerun sotto inchiesta per essersi venduto le partite del Mondiale. Almeno quella giocata e persa (male) 0-4 contro la Croazia. Inchiesta che, per ora, non arriva dalla Fifa ma dalla stessa federazione calcio dello stato africano.
La Federazione camerunense a sua volta reagisce ad un’accusa che arriva da un giornale tedesco, lo Spiegel. Accuse gravi e sostenute da qualche elemento che se non probante di per se fa comunque riflettere. Spiegel racconta che i camerunensi avrebbero giocato per perdere tutte e tre le partite del girone (rispettivamente con Messico, Croazia e Brasile). Ma è la partita contro la Croazia quella più sospetta. Spiegel parte da un nome, sconosciuto al pubblico ma non a chi da anni si batte contro il calcioscommesse.
Il nome in questione è Wilson Raj Perumal, uno dei capi del cartello di Singapore che avrebbe truccato partite in tutto il mondo, dall’Africa alla Finlandia passando anche per l’Italia. E Spiegel sostiene di essere in possesso di una conversazione Facebook in cui Perumal “prevede” il risultato esatto di Camerun-Croazia e l’espulsione di un giocatore del Camerun nel primo tempo. Finisce come dice Perumal 0-4, con Song espulso nel primo tempo.
(Clicca qui per gli highlights di Camerun-Croazia, la partita sotto accusa)
Una coincidenza, se tutto fosse confermato, troppo straordinaria per non destare sospetti. Anche perché la storia del Camerun ai Mondiali 2014 è già un disastro su tutta la linea: sono arrivati un giorno dopo per protesta contro la Federazione per una questione di premi. Già, i premi. Quelli che hanno creato il caos anche in casa Ghana ma che ora, alla luce delle accuse, fanno riflettere. Poi è arrivato il campo: 3 partite, 3 sconfitte, 1 gol fatto e 9 subiti. Ora l’accusa scommesse.
La Federazione del Camerun replica con un comunicato:
“Le accuse rilanciate non riflettono i valori e i principi morali promossi dalla nostra amministrazione che sono in linea con quelli della Fifa. La Fifa non ci ha contattato per questo discorso, ma noi abbiamo comunque isituito una Commissione Etica per indagare sulle accuse. Vogliamo risolvere questo problema nel più breve tempo possibile. E quindi chiediamo di essere informati di ogni informazione relativa a queste accuse. Sottolineiamo che in 55 anni d’esistenza non siamo mai stati coinvolti nè sanzionati nè collegati a calcioscommesse o a qualsiasi altra frode di alcun tipo”.
La situazione, però, sembra destinata a non finire così.