Campedelli (Cesena): Mio sfogo frutto più episodi ma tifo è sano

Pubblicato il 24 Febbraio 2011 - 18:15 OLTRE 6 MESI FA

Cesena – Il presidente del Cesena, Igor Campedelli, è tornato sul suo sfogo della settimana scorsa in sala stampa con una lettera aperta. "Il mio duro sfogo in conferenza stampa non si riferiva ad un episodio specifico, come è stato sintetizzato, bensì ad una sommatoria di episodi che, nei toni e nei contenuti, per senso di responsabilità nei confronti dei miei familiari e dipendenti, non potevo in nessun modo sottovalutare – ha detto – Uno sfogo duro, sì è vero, ma giustificato dal coinvolgimento emotivo di chi deve proteggere i propri affetti. E ricordo ancora che, al di là della dinamica dei fatti e di qualche dettaglio puramente accessorio, restano le minacce rivolte, in più di una circostanza, alla mia persona e all'incolumità della mia famiglia. Poi l'episodio al Cesena store, la goccia che ha fatto traboccare il vaso, dove sono state minacciate verbalmente due ragazze che lavorano lì e non c'entrano nulla con gli aspetti sportivi". Campedelli ha voluto anche fare delle precisazioni sulla tifoseria cesenate: "In quanto all'identificazione dei mandanti, al coinvolgimento della tifoseria, non ho mai sostenuto che si trattasse di ultras, di gruppi organizzati né tantomeno di tifosi, non l'ho neanche mai pensato. Questo mio sfogo serve a proteggere proprio l'immagine costruita nel tempo da questa tifoseria: numerosa, passionale, in certi momenti dura, pesante, ma sicuramente una tifoseria corretta che non se la prende con i più deboli.