Campionato verso lo sciopero: la Lega rifiuta l’accordo

ROMA – I calciatori sono pronti a scioperare e per i tifosi si prospetta una stagione di sabati e domeniche senza le amate partite. Continua infatti il braccio di ferro tra Lega calcio e Associazione italiana calciatori, Aic,  dopo che Maurizio Beretta, presidente della Lega, ha ribadito il suo no alla firma dell’accordo proposto in intesa con l’Aic.

Beretta ha spiegato che “l’Assemblea di Lega ha respinto a larga maggioranza, 18 contro 2, l’intesa con l’Aic. Il testo firmato dall’Assocalciatori non può essere sottoscritto se non c’è l’integrazione dei due punti sui quali già ci eravamo espressi”.

I punti a cui il presidente della Lega si riferisce riguardano l’articolo 4 per il contributo di solidarietà, che per i club deve essere totalmente a carico dei calciatori, e l’articolo 7 che secondo la Lega deve prevedere l’assoluta autonomia dello staff tecnico di organizzare gli allenamenti dei giocatori.

Il presidente dell’Assocalciatori Damiano Tommasi ha dichiarato che “al momento non ci sono le condizioni perché si giochi. Le richieste della Lega sono pretestuose, il consiglio federale e’ aggiornato ma non vedo cosa possa cambiare”.

”Sono allibito – ha aggiunto Tommasi – che domenica non si giochi, o che ci sia il forte rischio che non si giochi”. Il no dell’assemblea di Lega di oggi, secondo il presidente dell’Aic, ”prescinde dalla possibilita’ di firmare: le modifiche proposte per noi non erano accettabili, ma chi le ha proposte non ha lasciato la delega per la firma e ha chiuso l’assemblea. Non giocare non fa bene a nessuno, ma qualcuno ha interesse che non si cominci”.

Tommasi ha mosso anche la dura accusa che ”qualcuno ha interesse che la serie A non cominci” ed ha aggiunto in una conferenza stampa a Federcalcio la sorpresa  “da come e’ stato detto no chi ha proposto le modifiche non ha lasciato la delega per firmare e ha chiuso formalmente l’assemblea”.

La risposta del ministro Roberto Calderoli allo sciopero dei giocatori è la proposta di due emendamenti affinché l’eventuale contributo di solidarietà previsto dalla manovra sia pagato dai calciatori e non dalle societa’ sportive, e il raddoppio della loro aliquota ”come per i politici”.

Il ministro ha poi dichiarato: “Sono proprio dei testoni. Ho predisposto due emendamenti che saranno presentati dal gruppo della Lega Nord. Nel primo si specifica che l’eventuale contributo di solidarieta’ previsto dalla manovra sia corrisposto dai calciatori e non possa essere posto a carico delle società”, mentre ”il secondo emendamento se non dovessero cambiare atteggiamento, e’ il raddoppio del prelievo, adeguandolo a quello previsto per i politici”.

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