ROMA – La giornata odierna di Serie A si è giocata per il rotto della cuffia. Il ministro dello Sport Spadafora aveva chiesto la sospensione del campionato di calcio dopo la chiusura della Lombardia e di 14 province per il coronavirus, la Figc aveva accolto la sua richiesta ma la Lega di Serie A si è impuntata, pretendendo che siano le autorità a dire se si deve giocare o meno. Così il tutto è stato rimandato a martedì quando si terrà un consiglio straordinario della Figc.
Campionato interrotto per il coronavirus. Prima sì e poi no, il paradosso di Parma-Spal.
Oggi era troppo tardi per stoppare il carrozzone del calcio. Sono virali sui social le immagini dei calciatori di Parma e Spal, fermati all’ultimo istante mentre stavano per scendere in campo. Poi la loro lunga attesa negli spogliatoi fino al fischio d’inizio della partita delle ore 13.45 (un’ora e un quarto dopo quello iniziale che era previsto alle 12.30).
Questi due giorni serviranno per far convergere le parti verso un accordo. Anche se non sarà facile perché ci sono posizioni molto diverse. Il ministro dello sport chiede la interruzione immediata del campionato, è dalla sua parte Damiano Tommasi, presidente dell’associazione italiana calciatori.
L’ex calciatore della Roma ha minacciato uno sciopero dei calciatori nel caso in cui il campionato non venisse sospeso. La Figc ha dato il suo ok all’interruzione del campionato ma adesso c’è da convincere la Lega A. Secondo la Lega A devono essere le istituzioni a dichiarare se si deve giocare o meno, senza lasciare margini a valutazioni più o meno personali.