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Capolavoro Bettiol. Trionfa in solitaria alla Milano-Torino con un assolo finale di 30 km

Capolavoro di Alberto Bettiol. Il toscano di Poggibonsi, 30 anni, alfiere del team statunitense EF Education, ha vinto in solitaria la Milano-Torino con un assolo spettacolare alla Pogacar di 30 km. Entusiasmo alle stelle. Ha detto: “Orgoglioso di avere vinto anche in Italia, in una delle corse più iconiche. Mi sentivo bene, volevo testare le mie gambe prima della Milano- SanRemo. Non mi aspettavo di andare forte così a lungo, un risultato che può motivare mene tutto lo staff”. Bettiol ha interrotto un digiuno italiano che durava dal 2015 (De Rosa).

GARA SPETTACOLARE
Partenza ufficiale da Rho nel sole alle 11.50. Tappa di 177 km. Subito una fuga a tre (Murgano, Camprubi, Vercher). A metà corsa – dopo due ore – la situazione è immutata. Buona la media: 45,7 km/h. A 80 km dal traguardo il trio è sempre in fuga. I battistrada restano al comando anche sulla salita di Silva (4,6 km al 3,9%). Dopo Magenta, Novara, Vercelli e dopo Rivarolo Canavese (con un primo passaggio a Salassa), è cominciato il circuito conclusivo di 44 km con due salite di 4 km ciascuna ( anche pendenze del 9%). A 40 km dall’arrivo i tre sono ancora al comando ma il vantaggio è ridotto a pochi secondi. Resistono. Ma a Busano (Torino) vengono inghiottiti. Comincia un’altra corsa dopo l’ultimo scollinamento. Gruppo compatto.

GRAN FINALE ALLA POGACAR
A 30 km dal traguardo c’è una “sparata” di Bettiol alla Pogacar che crea selezione e un vantaggio che sale rapidamente; finisce la prima salita con 22”. Insiste con una pedalata fluida e raddoppia. Ai -20 km porta il vantaggio a 40”. Dietro un gruppetto di 15 inseguitori alza il ritmo e tiene il battistrada  nel mirino. Ultimi 10 km: Bettiol mantiene un margine di 14”. Gli inseguitori sono a tavoletta favoriti dal tracciato rettilineo. Finale thrilling. Bettiol resiste e vince in solitaria, braccia al Cielo. Dopo 9 anni un corridore italiano torna a vincere la Torino. Lo svizzero Christen vince la volata degli inseguitori che tagliano il traguardo con 7 secondi di ritardo.

ORDINE DI ARRIVO
1. Bettiol, 2. Christen (+”), 3. Hirschi ,4. Ulissi, 5. Vermaerke,6. Brambilla, 7. Herzog , 8. Marcellusi, 9. Schultz, 10. Wandahl.

IL FASCINO DI 105 EDIZIONI 
Ha conservato negli anni il fascino di “classica ciclistica più antica del mondo”. Nata nel 1876, vanta un albo d’oro tra i più prestigiosi. Girardengo ha il record di vittorie (5). Ma fior di campioni hanno vinto la corsa “illustre e amata”. Qual è nome?  Magni nel 1951, Poblet (1957), Vito Tacone (1965), Gianni Motta (1967), Bitossi (1968), Saronni (1982), Francesco Moser (1983), Contador (2012), Thibaut Pinot (2018), Demare (2020), Roglic (2021), Cavendish (2022).  Altri fior di velocisti sono saliti sul podio come Gaviria,  Caleb Ewan, Valverde, kristoff. Tutti, prima o poi, ci hanno provato.  Bettiol ce l’ha fatta quest’anno.

SABATO LA MILANO-SANREMO
È la prima delle cinque Monumento della stagione. Seguiranno Fiandre,Roubaix, Liegi, Lombardia. Sono le corse di un giorno che, con i grandi giri, hanno costruito la leggenda del ciclismo. Le uniche corse autorizzate a superare la barriera dei 200 km. Sono una fusione di storia, cultura, ambiente. Ma anche di più: sono una festa popolare. La tappa di sabato 16 è di 288 km. Partenza da Pavia e traguardo consueto in via Roma, nel cuore di Sanremo. E prima i mitici scogli: Tutchino, Capi, Cipressa e le 30 curve del Poggio. Imperdibile.

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