Laurea ad honorem per Carlo Ancelotti, 64 anni, attualmente allenatore del Real Madrid. Mercoledì 11 ottobre la prestigiosa cerimonia di conferimento all’Universita’ di Parma di una laurea in “Scienze e Tecniche delle attività motorie preventive adattate”. Carletto e’ di Reggiolo, bassa reggiana a pochi km dalla Lombardia, provincia di Mantova. Ma la sua città è Parma dove è calcisticamente cresciuto; dove, ragazzino talentuoso e pieno di speranze, si recava ogni giorno prendendo il treno alla Tagliata di Guastalla perché non c’era (e non c’è) la stazione ferroviaria a Reggiolo. Nel 1979 il barone Nils Liedholm, di ritorno da una vacanza a Salsomaggiore con la moglie contessa Nina, si ferma a Parma, va allo stadio , scopre Carletto e se lo porta via a Roma. L’avventura di Carlo Ancelotti è cominciata così. Alla Roma è rimasto dal 1979 al 1987, poi 5 stagioni al Milan.
Una carriera a dir poco prestigiosa iniziata nel ‘92 come vice allenatore di Arrigo Sacchi. Quattro anni con il mister rivoluzionario e poi una sequela di squadre: Reggiana, Parma, Juventus, Milan, Chelsea, Paris Saint- Germain, Real Madrid, Bayern Monaco, Napoli, Everton e ritorno 3 anni fa a Madrid.
È l’unico allenatore nella storia del calcio ad aver vinto nei 5 principali campionati europei (Italia, Inghilterra, Francia, Germania, Spagna). Il solo allenatore ad aver vinto 4 volte la Champions League ( 2 col Milan e 2 con il Real Madrid); l’unico allenatore ad aver partecipato a 5 finali della massima competizione europea per club. Detiene inoltre il record di successi in Super Coppa Uefa (4) e il record di Campionati Mondiali per Club (3). Infine è il tecnico che ha vinto più partite in Champions (103) e più competizioni UEFA per Club (9) conquistate con Milan, Real Madrid, Juventus.
Due in verità i soprannomi: Carlo Magno e Re Carlo. Nel 2014 è entrato nella” Hall of Fame” del calcio italiano, iniziativa promossa dalla FIGC italiana e dalla Fondazione. Museo del calcio di Coverciano. Un progetto che mira a valorizzare il patrimonio, la storia, la cultura e i valori del calcio italiano.
Il barone Liedholm gli diceva facendo un po’ di cabaret: “Fai finta di fare finta”. Il dottor Carletto lo ha ascoltato e ha fatto tutto sul serio. Questa di Parma è in verità la sua seconda laurea. La prima Honoris Causa in “Comunicazione e Sport” gliel’ha conferita l’università di Plovdiv (Bulgaria). Ma Parma è tutta un’altra cosa e come scrive Germano Bovolenta “Parma è la sua Alba, la sua partenza, le sue coppe (di suino), il suo buon posto sempre illuminato”. Ancelotti ricorda: “Sono nato in una famiglia contadina, eravamo poveri ma educati”. Questo è il suo segreto.
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