Carlo Tavecchio nuovo presidente della Figc. Lite fra Agnelli, Lotito e Preziosi

di Redazione Blitz
Pubblicato il 11 Agosto 2014 - 17:28 OLTRE 6 MESI FA
Carlo Tavecchio

Carlo Tavecchio

ROMA – Carlo Tavecchio è il nuovo presidente della Federcalcio. Sarà lui il successore di Giancarlo Abete, dimessosi dopo la debacle dell’Italia ai Mondiali brasiliani, alla presidenza della Figc. Tavecchio al terzo scrutinio ha preso il 63,63% dei voti.

Battuto Demetrio Albertini: ad appoggiarlo erano rimaste solo poche (anche se importanti) società di serie A: il fronte dei “No Tavecchio” si è assottigliato giorno dopo giorno.

Alla prima votazione Tavecchio aveva preso il 60,2% dei voti, Albertini il 35,4%. Avanza Tavecchio e arretra Albertini dopo la seconda votazione: 63% contro 34%. Quindi la vittoria nella terza, quando bastavano il 50% più uno dei voti.

Nella lunga giornata alla Federcalcio momenti di tensione fra i presidenti pro e contro Tavecchio, in particolare fra Andrea Agnelli, Claudio Lotito ed Enrico Preziosi.

“Il consiglio della Figc sarà frammentato e non sarà facile attuare riforme nell’immediato” aveva detto l’ad della Juventus, Beppe Marotta. “Al di là che siamo 7, 8 o 10 club contrari (all’elezione di uno dei candidati Tavecchio e Albertini, ndr), ci sono due anime in Lega e lascia perplessi l’attivismo di Lotito che fa da tutor al candidato Tavecchio, una cosa impopolare e unica nella storia della Federazione italiana. Sembra che ci siano interessi personali a discapito dei collettivi”. A stretto giro è arrivata la replica di Lotito, grande elettore di Tavecchio: “La Lega di Serie A spaccata? Che otto società non lo voteranno lo dite voi. Lo vedremo nell’urna. Una rondine non fa mai primavera”. Poi aggiunge: “È la prima volta che le quattro leghe sono presenti in un programma condiviso e preparato da tutte le componenti. Perdere un’occasione di questo genere sarebbe un delitto”.

Di Lotito parla anche il presidente del Torino, Urbano Cairo (che si è schierato contro Tavecchio), a proposito dell’ipotesi che il Club Italia venga affidato al presidente della Lazio: “Lotito al Club Italia? Tutto ha un limite… È come se io o Berlusconi diventassimo presidente della Rai. Se vuole un ruolo in federazione, deve fare un passo indietro nella Lazio”. E più tardi, dopo la prima votazione, il numero uno biancoceleste è arrivato anche a un’accesa discussione con il bianconero Andrea Agnelli, che già aveva discusso con Enrico Preziosi. Lo juventino ha chiesto ai suoi omologhi di Lazio e Genoa: “Perché parlate di me?”. Piccata la risposta di Preziosi: “Sei tu che non mi devi nominare”.

“La riforma del calcio italiano deve essere perseguita senza ulteriori ritardi, e ciò sarà possibile soltanto grazie al lavoro di squadra delle Leghe e delle  componenti tecniche” aveva detto Tavecchio in questi giorni frenetici di polemiche dopo la sua gaffe razzista. Il 25 luglio aveva dichiarato, in “campagna elettorale” per la Figc:

“Le questioni di accoglienza sono un conto, le questioni del gioco sono un altro. L’Inghilterra individua i soggetti che entrano, se hanno professionalità per farli giocare . Noi, invece, diciamo che Optì Pobà (Tavecchio ha inventato il nome di un giocatore africano x) è venuto qua, che prima mangiava le banane, adesso gioca titolare nella Lazio. E va bene così. In Inghilterra deve dimostrare il suo curriculum e il suo pedigree”.

Nelle dichiarazioni successive di Tavecchio, nessun riferimento alla gaffe:

“Nei giorni scorsi, ho assistito in silenzio e con profondo rispetto al formarsi delle diverse volontà elettorali. Il susseguirsi delle dichiarazioni, più o meno ufficiali, ha però distolto l’attenzione dalle priorità di cui necessita oggi il calcio italiano. Impegni concreti per i settori giovanili, per l’impiantistica sportiva e per i centri di formazione federale, per la riforma dei campionati e per le regole di governance sono gli obiettivi principali che devono essere perseguiti senza ulteriori ritardi”. “Ciò – sottolinea Tavecchio – sarà possibile soltanto grazie al lavoro di squadra delle Leghe e delle componenti tecniche. Il mio programma è basato proprio sulla realizzazione degli obiettivi comuni e sul lavoro da fare insieme”.