Caso Ballardini, entro 7 giorni il possibile ricorso contro il licenziamento

CAGLIARI, 23 MAR – Giusta causa? Piu' che altro sconosciuta: sulle ragioni del licenziamento di Davide Ballardini rimane ancora il silenzio. Dello stesso tecnico che ieri ha preferito non dare risposte a chi gli chiedeva che cosa fosse successo tra lui e il presidente Massimo Cellino. E dello stesso massimo dirigente rossoblu' che, interpellato, ha risposto che nella sua testa non c'e la questione Ballardini, ma quella del nuovo stadio.

I tifosi continuano a parlarne pero'. E a chiedersi che cosa ci sia scritto in quel documento presentato dai legali della societa' di viale La Playa all'Ufficio territoriale del Lavoro. Qualcosa potrebbe venire fuori in tempi molto rapidi quando sara' chiara la strategia del tecnico di Ravenna: c'e' tempo entro la prossima settimana per fare ricorso. E continuare a rimanere nel libro paga del Cagliari sino al 2013 come previsto dal biennale firmato lo scorso novembre. Cosa che, invece, non accadrebbe nel caso in cui la ''giusta causa'' non fosse contestata o fosse confermata anche dal giudice del Lavoro. Certo e' che i risultati sul campo, anche una batosta come quella rimediata al San Paolo contro il Napoli, non saranno oggetto della sfida tra avvocati: i sei a tre, insomma, fanno parte dei rischi del mestiere. Tutto il mondo del calcio sta a guardare: se dovesse vincere Cellino si creerebbe un precedente che potrebbe essere invocato anche da altri presidenti.

Che ci fosse qualcosa di strano si era intuito quasi subito: il sito del Cagliari, dopo un primo comunicato poi sparito, aveva parlato di sospensione del tecnico. E non di ''esonero''. Una parola inusuale. Che infatti era la premessa per l'ennesimo colpo di scena rossoblu': licenziamento per giusta causa. E niente soldi.

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