Caso Mancini-Spalletti. Giallo di mezza estate, milioni di storditi calciofili in ansia (si fa per dire), quattro personaggi-interpreti del mystery di Ferragosto più inattteso e gettonato.
Un enigma destinato a durare nel tempo, al netto delle soluzioni di facciata. Un rompicapo ben costruito con varie tonalità di tensioni. Insomma, una narrazione da ombrellone. Ecco la scheda dei magnifici quattro.
MANCINI – Il giallo è iniziato con l’annuncio clamoroso – con una mail – delle sue dimissioni da CT della Nazionale di calcio. Ha scaricato l’Italia con un messaggio notturno. Un addio senza scuse. Così non si fa. Il giorno dopo ha raccontato la sua verità (“Non sentivo fiducia. No, l’Arabia non c’entra”).
Tutto qui? E pensare che pochi giorni prima (4 agosto) la FIGC lo aveva nominato coordinatore di tutte le Nazionali. Una fuga sospetta, a pochi giorni dalle pre-convocazioni per gli impegni di settembre (qualificazioni Euro 2024). Sorge spontanea una domanda: meglio passare alla Storia o alla Cassa dei Sauditi?
SPALLETTI – L’ex allenatore del Napoli scudettato è stato immediatamente chiamato a sostituire il Mancio. Tutti d’accordo, è il tecnico giusto. Accordo fatto. Tre milioni e la panchina azzurra. Però Luciano Spalletti aveva lasciato il Napoli perché “molto stanco”.
Siccome il suo presidente conosce bene gli attori, ha voluto cautelarsi con una clausola di tre milioni nel caso Lucianone volesse interrompere l’anno sabbatico. L’interruzione è maturata con l’offerta prestigiosa della FIGC, ha accettato senza però immaginare che De Laurentiis avrebbe fatto muro. Spalletti ha fatto i conti senza l’oste. Ed è rimasto col cerino in mano.
DE LAURENTIIS – Il patron Campione d’Italia in punta di diritto ha ragione da vendere. Dicevano i latini: “pacta sunt servanda”, i patti devono essere rispettati. È un principio fondamentale del diritto civile e internazionale.
Il presidente, per liberare Spalletti. vuole essere risarcito. La clausola parla chiaro. Risarcito con i tre milioni concordati o con “manovre sotterranee”, ugualmente compensative? Questo pallone destinato a sgonfiarsi sempre più ne inventerà un’altra delle sue. C’è da scommettere.
GRAVINA – Il presidente della Federcalcio ha scelto come CT della Nazionale Luciano Spalletti ed è deciso a procedere. La causa (eventuale) con De Laurentiis in ogni caso slitta di mesi. Ora la priorità è un’altra: riportare l’Italia al Mondiale a cui non partecipiamo dal 2014. E archiviare in tempi brevi una delle pagine più brutte e tristi della storia azzurra.