MILANO – “Antonio Cassano ha manifestato una sofferenza cerebrale su base ischemica”. Dopo tre giorni di silenzio il Milan e il policlinico di Milano rompono il silenzio sul malore che ha colpito, nella serata di domenica l’attaccante barese. Il Milan in un comunicato ufficiale precisa che il calciatore verrà sottoposto nei prossimi giorni a un piccolo intervento di cardiologia interventistica (chiusura del forame ovale).
Il bollettino. “AC Milan – si legge nel comunicato – in base ai rapporti medici del Policlinico di Milano, comunica che Antonio Cassano ha manifestato una sofferenza cerebrale su base ischemica. Gli esami strumentali e neuroradiologici hanno richiesto 72 ore per il loro svolgimento ed hanno evidenziato la sofferenza di un’area cerebrale circoscritta che non ha determinato deficit neurologici persistenti. La causa è stata identificata nella presenza di un forame ovale pervio cardiaco interatriale, evidenziabile solo con sofisticati esami specialistici. La tempestività della terapia instaurata ha permesso un rapido recupero e miglioramento delle condizioni cliniche che sono buone. Il calciatore verrà sottoposto nei prossimi giorni a un piccolo intervento di cardiologia interventistica (chiusura del forame ovale), i tempi di recupero per il ritorno all’attività agonistica saranno meglio definiti dopo l’intervento, ma verosimilmente saranno di qualche mese. AC Milan ringrazia sentitamente le strutture del Policlinico di Milano per quanto stanno facendo con grande tempestività e professionalità”.
Galliani: “In campo tra 4-6 mesi”. Adriano Galliani esclude che la carriera di Cassano sia a rischio. ”Assolutamente, i medici dicono che avra’ bisogno di alcuni mesi, non tanto per guarire ma per seguire la prassi – ha spiegato Galliani -. Non voglio anticipare niente ma presumibilmente fra 4, 5 o 6 mesi Cassano dovrebbe sicuramente riavere l’idoneita’ per giocare”. Quanto ai tempi dell’intervento il dirigente del Milan ha detto che Cassano sarà operato già nei prossimi giorni.
”Fra qualche mese la Commissione della Federcalcio dovra’ ridare l’idoneita’ al giocatore – ha continuato Galliani – Cassano non vede l’ora di tornare a giocare. Ora diventa un fatto di prassi, gli standard internazionali della medicina sportiva per avere l’idoneita’ a giocare”.
Dopo tre giorni di silenzio, è finalmente chiaro che cosa è successo ad Antonio Cassano. Da domenica a mercoledì, di notizie ufficiali non ce n’erano praticamente state. Non si può dire lo stesso delle voci, più o meno fondate e più o meno autorevoli. Dall’ospedale e dal Milan, invece, non era filtrato nulla se non uno stringato comunicato che invitava a “non dare credito alle indiscrezioni”. Un curioso caso di comunicazione negativa in controtendenza evidente con la prassi del Milan, società che nella diffusione di notizie è da sempre tra le più accurate e trasparenti.
Poi c’è stato l’Adriano Galliani d’ordinanza, quello che si limita a dire, dopo la partita di Champions pareggiata dal Milan in casa del Bate Borisov, che “Antonio sta meglio”, che ci ha “parlato poco prima della partita”. Uno ascolta le dichiarazioni e sul momento è anche sollevato. Poi passa qualche minuto e si accorge che Galliani in realtà non ha detto nulla: ha spiegato che Cassano sta meglio ma noi non sappiamo come è stato nella notte di domenica, che cosa abbia avuto davvero, e quindi, quel meglio, alla fine non significa nulla.
Che ci fosse una specie di cortina attorno all’attaccante del Milan, nella serata di martedì lo ha detto più o meno volontariamente l’inviato di Sky davanti all’0spedale. Dallo studio gli chiedevano se Antonio avesse visto o meno la partita del Milan contro il Bate. L’inviato risponde più o meno così: “Non lo so, non lo dicono. Non ci dicono nulla perché ogni comunicazione su Cassano deve assolutamente passare per il Milan, altrimenti l’ospedale non è autorizzato a dire nulla”. E il filtro del Milan funziona. Anche troppo, visto che fino a che non si decide di raccontarlo alla Gazzetta dello sport non è dato neppure sapere se Cassano abbia visto la partita. Sulla Gazzetta di giovedì mattina svelato il segreto: Antonio ha visto l’1-1 di Minsk, e l’ha visto insieme a Gigi D’Alessio.
Intanto, all’ospedale è una processione continua di visite, da Lapo Elkann a Gianpaolo Pazzini. Sul web, invece, piovono attestati di solidarietà. L’ultimo è quello di Diego Armando Maradona: “Torna presto, il calcio ha bisogno di te”.
Così, in assenza di notizie ufficiali, si è rimasti attaccati fino alle 13:30 di mercoledì alla diagnosi di ictus lieve diffusa sull’Ansa e a quelle dichiarazioni, laconiche, di Berlusconi sul difetto cardiaco. Che il cuore fosse il “sospettato” lo hanno capito per primi i medici del pronto soccorso che gli hanno fatto l’ecocardiografia transesofagea, un controllo che non si fa normalmente sugli atleti e che serve proprio a diagnosticare il Pfo (forame ovale pervio), cioè uno dei disturbi sospettati per cassano.
Spiega, su Gazzetta, Stefano Carù, il medico che ha operato, anni fa, l’interista Nwank Kanu: “E’ un problema difficile da diagnosticare. (Si risolve, ndr) con un piccolo intervento. Si entra con un catetere in un’arteria, di solito passando per l’inguine e si arriva al cuore. In punta al catetere c’è un ombrellino che viene posizionato e chiude il cuore”. La notizia buona è che con l’ombrellino non solo si può giocare (un mesetto, si sbilancia la Gazzetta) ma che in serie A ci sono cinque giocatori che già lo fanno. Cassano, insomma, potrà tornare ad essere un calciatore. Serve solo qualche mese di pazienza.