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Cassano story: Villaggio paciere con Garrone, ma una mezza gaffe di Andrea Agnelli rivela l’interesse della Juventus

di Marco Benedetto |31 Ottobre 2010 17:45

Antonio Cassano

Il caso Cassano monta e si tinge di dramma e di giallo. Di dramma, perché si schiera contro Riccardo Garrone,  il proprietario della squadra del calciatore barese, la Sampdoria, anche l’attore Paolo Villaggio. Di giallo perché è ancora difficile ai comuni mortali capire, attarverso le allusioni dei giornalisti spoprtivi, le vere ragioni dello sc ontro: il carattere infernale del calciatore?, il ducismo (forse eco di tempi mai dimenticati) di Garrone, o il bieco interesse? Tra l’altro, a complicare i contorni della vicenda, c’è un dettaglio riferito nella notte dall’agenzia Ansa: secondo voci raccolte prima della partita tra Milan e Juventus, il Real Madrid sostiene che nell’accordo con la Sampdoria è previsto un ritorno di 5 milioni di euro per la società spagnola anche in caso di rescissione del contratto e non solo di trasferimento.

Cominciamo con  Villaggio, che dice, secondo il Secolo XIX: «Ridatemi Cassano o faccio una sciocchezza. Magari tiro in faccia a qualcuno una Lanterna di piombo, aiutato da un paio di ultrà doriani».

Paolo Villaggio, storico tifoso blucerchiato, ex compagno di classe al liceo Andrea Doria di Riccardo Garrone, ha detto: “Cassano dopo Messi e Ronaldo è il più forte in assoluto. Non posso credere che Garrone se ne sia privato. Secondo me è una congiura di Marotta per portarselo alla Juventus».

Villaggio ha fatto alcune sottolineature tattiche: «Alla squadra mancheranno assist e gol. Pazzini andava a rete perché aveva a fianco Cassano, e adesso chi gli metteranno a fianco?». Secondo Villaggio, la Samp adesso «non ha più chance di restare nella parte sinistra della classifica e tantomeno in zona Uefa. Mi sa che lotteremo per la sopravvivenza».

E infine l’appello a Garrone: «Riccardo, passaci sopra. Sei sempre stato un gran signore. Io sono il più vecchio tifoso sampdoriano, non mi togliere la chance di vederlo giocare in blucerchiato».

Vilaggio scherza, ma, stando sempre al Secolo XIX, dietro al litigio tra Antonio Cassano e il patron della Sampdoria Riccardo Garrone potrebbe esserci davvero il passaggio alla Juve: “Ma soprattutto ci si chiede se la rottura che si è consumata nelle ultime ora possa dipendere da una questione di principio oppure se abbiano contribuito valutazioni economiche da parte della società, in sostanza se la Sampdoria, vista la difficoltà a rinnovare il contratto al giocatore a condizioni per lei più vantaggiose, abbia utilizzato il comportamento di Cassano per risolvere la questione. Il fantasista blucerchiato aveva già avuto sentore della possibilità di una sensibile riduzione del suo ingaggio decisa dai vertici della società. Di certo, c’era stato un contatto tra la società e il procuratore Bozzo per il prolungamento del contratto dal 2013 al 2015 e la Samp aveva offerto una cifra di parecchio inferiore (si dice 1 milione e mezzo) ai 2 milioni e 800 mila euro percepiti da Cassano attualmente”.

Scatta non in campo ma a parole la Juventus, con l’intervento di due altissimi personaggi, Giuseppe Marotta, direttore generale, e Andrea Agnelli, presidente. Ha detto Marotta: “Posso dire che la Juventus non è assolutamente dietro questa operazione: non abbiamo intenzione di commettere alcun atto sleale nei confronti della Sampdoria, ma soprattutto nel nostro progetto in questo momento Cassano non c’è: quindi le voci che circolano sono prive di credibilità».

Andrea Agnelli invece si è un po’ tradito, perché dopo avere detto:  “E’ Beppe Marotta che valuta il mercato e io ho piena fiducia in lui”, ha aggiunto una frase sibillina quanto rivelatrice: “Al momento opportuno valuteremo”. Il che tradotto in latino può voler dire solo una cosa: lasciamo che Cassano se la sbrogli, poi ci faremo avanti noi.

Ma, riporta il Secolo XIX , c’è chi sostiene che Marotta avrebbe già acquistato il biglietto per Madrid, viaggio che potrebbe essere effettuato già lunedì.

In questo clima s’innesta la lite di martedì 26 ottobre: “Quando negli spogliatoi del `Mugnaini´ di Bogliasco, Garrone ha chiesto a Cassano di partecipare a un evento organizzato da un club di tifosi di Santa Margherita, Fantantonio ha rivolto al suo presidente un volgarissimo epiteto. Di certo Garrone è rimasto malissimo, si è sentito umanamente offeso”.

Giovedì Cassano ha presentato le proprie scuse, ma alla Sampdoria a quel punto non bastavano più, così la società avrebbe chiesto una lettera di scuse oppure l’accettazione, in forma di `penitenza´ per la volgarità rivolta a Garrone, di una sostanziale riduzione d’ingaggio che avrebbe portato la remunerazione annua di Fantantonio a `soli´ 800 mila euro. Di certo, la richiesta di rescissione del contratto che abbia come causa un insulto avrebbe basi poco solide, come dice il leader dei procuratori Pasqualin.

La rescissione del contratto di Antonio Cassano consentirebbe alla società un sostanziale risparmio, valutato in circa 13 milioni in tre anni. Ma c’è di più. In caso di cessione del cartellino, il Real Madrid (squadra dalla quale l’allora dg Beppe Marotta, con un’operazione finanziario-calcistica da manuale prelevò il fantasista a costo zero) non potrebbe vantare l’esazione del 20% sul prezzo pagato per il giocatore, anche se, come riportato sopra, altre voci sostengono che il diritto valga comunque.

Secondo il SecoloXIX, “l’impressione prevalente è che Garrone tutti questi calcoli non li abbia fatti. Un altro tifosissimo della Samp (e ottimo calciatore in gioventù), l’attore Corrado Tedeschi, osserva: “Cassano è un talento enorme, smisurato. Lui ha dato tanto alla Sampdoria ma la Sampdoria ha dato tanto a lui, lo ha preso quando nessuno lo voleva. E lui non dovrebbe mai dimenticarselo. Da tifoso non ho dubbi, sto col presidente. Ma scherziamo? Il rispetto è una cosa che non si può tralasciare. Per una questione come questa si può anche interrompere un amore, non ci sono margini di fronte a una mancanza di questo tipo. E poi è la maglia che i tifosi amano. Quella rimane, i giocatori passano”.

La campana di Torino, attraverso il sito del quotidiano La Stampa, suona secca e parla di un Marotta infastido dalle voci genovesi che lo dipingerebbero come il regista della rottura e che ribadisce:  “Non c’è la Juve dietro questa storia, Cassano non era un obiettivo”. Secondo la Stampa, “l’interesse bianconero è vincolato al futuro di Del Piero e alla necessità tecnica, più che di un trequartista, di una prima punta”.

Anche la Stampa riassume le ultime puntate dell’epopea Cassano, i cui comportamenti da tempo avevano scatenato il buonumore dei genoani, che avevano inondato il web e  le linee telefoniche di sms sulla bambola Cassano che piange e ride. Secondo la Stampa, Cassano con gli amici non sembra darsi pace: “Mi sento tradito, credevo di aver chiarito tutto con il presidente. Sono distrutto, ho pensato pure di lasciare il calcio. Ma come ho detto addio a Roma e Madrid, sono pronto a farlo anche a Genova”. Il problema è che adesso il pupillo di Prandelli rischia la Nazionale, per effetto del codice etico interno che vieta la convocazione in azzurro di elementi fuori rosa (la prossima partita degli azzurri è l’amichevole del 17 novembre con la Romania).

Cassano, riferisce la Stampa, ha ricevuto per posta la notifica della sospensione tecnica, mentre da venerdì sono in Lega Calcio i documenti con cui la società chiede al collegio arbitrale la risoluzione del contratto, che scade nel 2013. Non sembrano esserci più margini di mediazione. Davanti al Collegio, che si riunirà entro tre settimane, la Sampdoria presenterà le testimonianze dei tesserati presenti alla lite, mentre Cassano citerà la telefonata di mercoledì con il presidente nella quale credeva di aver chiuso la vicenda. Nel dibattimento, entrerà in gioco anche la lettera formale di scuse, proposta giovedì dalla società al giocatore per la firma, da questi rifiutata su consiglio di Bozzo, in cui Cassano avrebbe dovuto accettare preventivamente pesanti sanzioni economiche in caso di ulteriori intemperanze.

Il verdetto del Collegio è inappellabile e potrebbe prosciogliere il giocatore, come risolvere il contratto, lasciando quindi Cassano libero di trovarsi una squadra. La Samp rinuncerebbe ai 13 milioni della clausola rescissoria (18, meno i 5 da versare al Real Madrid), ma vedrebbe svanire il peso dello stipendio: 2,8 milioni netti annui al giocatore, per un impegno totale residuo di quasi 14 milioni. Il saldo societario sarebbe positivo, a meno che il Real non pretenda comunque i 5 milioni: si aprirebbe una controversia senza precedenti giuridici.

Secondo la Stampa, ” l’aspetto economico ha avuto un peso non marginale nel deteriorarsi dei rapporti”. Subito dopo essersi sposato, l’estate scorsa a Portofino, regia dello stesso Garrone, con Carolina Marcialis, di 19 anni, nazionale di pallanuoto, Cassano aveva chiesto il rinnovo del contratto fino al 2015, con minima decurtazione a 2,5 annui. La Sampdoria aveva controproposto la spalmatura sul medesimo periodo della somma già dovuta. La replica di Cassano, che ad aprile diventerà padre, era stata: “Io voglio restare qui a vita, ma non posso essere io a pagare per giocare…”.

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