Catania-Roma: lo striscione anti-Totti

Pubblicato il 15 Gennaio 2012 - 10:38| Aggiornato il 16 Gennaio 2012 OLTRE 6 MESI FA

CATANIA, STADIO MASSIMINO – Francesco Totti, attaccante dell’AS Roma, continua ad essere idolatrato dai tifosi giallorossi ed offeso da quelli avversari; ieri sera nel corso di Catania-Roma, anticipo del campionato italiano di calcio di Serie, A è stato esposto allo Stadio Massimino uno striscione per prenderlo in giro.

A Roma sei er pupone a Ct sei er bidone“: queste le parole dedicate al capitano della Roma da parte della tifoseria del Catania Calcio.

A rischio il bello del calcio e, soprattutto, i giocatori. Non hanno esitazioni i due allenatori di Catania e Roma: ha fatto bene l’arbitro Tagliavento a sospendere la gara per il campo reso viscido e pericoloso dall’abbondante pioggia caduta. Anche Totti condivide: ”il campo era diventato impraticabile, e’ un esito inaspettato perche’ una pioggia simile a Catania non so da quanto si vedeva. ma e’ stato giusto cosi”.

”Ho chiesto piu’ volte la sospensione – spiega Luis Enrique -perche’ era troppo alto il rischio che i giocatori si infortunassero ed e’ meglio per lo spettacolo che si giochi con un fondo adeguato”. Condivide l’allenatore degli etnei, Vincenzo Montella: ”non si poteva giocare, anch’io preferisco che la squadra possa esprimersi tecnicamente come sa fare e che non ci siano rischi per i giocatori”.

Il tecnico della Roma ufficialmente dice di non sapere quando si recuperera’ la gara ma le date sarebbero gia’ state fissate e condizionate dalla Coppa Italia: il 15 febbraio se i giallorossi passano il turno, sette giorni prima se vince la Juventus. ‘Meno male che non si gioca domani – ironizza Totti – perche’ io devo andare al circo”’. Il capitano della Roma comunque non potrebbe comunque scendere in campo perche’, al momento dello stop, era gia’ stato sostituito da Luis Enrique, cosi’ come De Rossi, autore del gol del pareggio.

Sulla partita Enrique ammette che la Roma ”non ha giocato al meglio, soprattutto perche’ – osserva – abbiamo insistito a giocare al centro, con il Catania che era chiuso nella sua meta’ campo ed abbiamo commesso troppi errori ed alla fine siamo stati fortunati ad essere andati al riposo in parita”’. ”La gara – aggiunge – era ancora aperta. Volevamo vincere ma davanti c’era una squadra come il Catania che sa cosa sta facendo: brava nella fase difensiva e nelle ripartenze e noi dovevano essere piu’ intelligenti a non andare con molti giocatori davanti al pallone, perche’ se sei-sette davanti alla palla e non fai un buon passaggio diventa difficile”.    ”Io lo dico e lo ripeto fin dal primo giorno – ribadisce Enrique – e’ piu’ importante la struttura. E’ importantissima per fare un calcio con quel tanto di rischio che io considero normale ma non e’ stato cosi’ oggi visto che ne abbiamo presi troppo e abbiamo fatto molti errori, perdendo tante palle a centrocampo”.

Soddisfatto del Catania, il suo allenatore Montella, che ”la partita l’ha preparata nell’insieme”. ”Abbiamo bloccato le loro ripartenze dove sono bravi – sottolinea Montella – ma siamo stati bravi anche noi a ripartire e a pressarli. Abbiamo creato tantissimo, ho contato 8-9 nostre conclusioni pericolissime che non abbiamo trasformato in rete. La Roma e’ una squadra grande qualita’ e si vede la mano di Enrique. Maxi Lopez? Ha l’aspirazione di approdare a una grande squadra ma e’ un professionista e lo sta dimostrando”.

Il mercato, e il rinnovo del contratto in particolare, tocca anche De Rossi nel dopo gara: ”la parola fine la metteremo quando decideremo di rendere pubblico cio’ a cui stiamo lavorando. Non so quando ci sara’ la decisione – ribadisce – ma sta diventando una telenovela e questo non mi piace, non lo voglio. Appena diremo qualcosa ve ne accorgerete, ma credo che la societa’ sia quasi obbligata a dire qualcosa”.

 

Il servizio fotografico di LaPresse.