Mark Cavendish nella storia! A 39 anni, in procinto di ritirarsi, centra la 35esima vittoria al Tour – nuovo record della Grand Boucle – superando la leggenda Eddy Merckx. Il britannico dell’isola di Man con una poderosa volata ha vinto la quinta tappa, primo sul traguardo di Saint Vulbas. Impresa che lo fa entrare nella storia del ciclismo a pieno titolo. Dopo aver vissuto una crisi drammatica nella prima tappa, dove ha perso oltre 30 minuti sul colle dei Tre Faggi, ha ritrovato miracolosamente le energie e “Manx Missile“ ha inventato una volata atomica. L’alfiere della Astana è stato osannato dai tifosi, dalla famiglia e dalla carovana. Ha bruciato i migliori velocisti del mondo. Ha colto la vittoria n. 165 in carriera. La prima vittoria del Tour risale a 16 anni fa.
Quinta tappa, la Saint Jean de Maurienne-Saint Vulbas di 177 km. Dalla Savoia al Dipartimento Ain, -nella regione del’Alvernia-Rodano-Alpi. È stata la prima tappa interamente francese, tappa disegnata per velocisti dopo la fatica del Galibier e l’impresa sontuosa di Pogacar sublimata con una maxi foto sull’Equipe, a tutta pagina, con un titolo che è una sentenza:”La vraie prise de pouvair”. Si è subito accodato, L’Esportiu di Barcellona (“Cop de puny”) impressionato “dall’attacco furibondo” dello sloveno e ha dedicato a Tadej l’intera copertina. Facile immaginare l’esultanza di “Delo”, il foglio di Lubiana,il principale quotidiano sloveno. Ergo, la quinta tappa ne è rimasta condizionata. Partenza alle 13.30, giornata di grande tranquillità, ritmo blando, primo GPM di giornata al km 105 (Cheval Blanc, quarta categoria),Sprint Intermedio al km 123. Secondo e ultimo GPM (De Lhuis, quarta categoria) al km 143, 30 dall’arrivo. Due francesi in fuga (Russo e Vercher) dopo un’ora di corsa; il gruppo lascia fare. I fuggitivi restano sotto controllo, fanno indigestione di applausi, volano di comune accordo, i cambi sono regolari (ci mancherebbe). Tutta loro la fuga di giornata.
Brividi a 60 km dal traguardo. Cinque corridori sbattono contro uno spartitraffico e rovinano a terra. Tadej è alla loro ruota. L’impatto sembra inevitabile. Pogacar con una acrobazia circense evita spartitraffico e i cinque, ha un guizzo “impossibile “, resta in sella, ingoia lo spavento, sorride per lo scampato pericolo e continua con la consueta serenità. Scendono le prime gocce. Ai -35,7 km finisce l’avventura dei due battistrada.
I “treni” cominciano a studiarsi e formarsi. Avendo corso al risparmio si preparano alla volata raccogliendo le migliori energie. Si viaggia a 60 km/h. Spunta un timido sole. Gli uomini-jet se ne stanno al coperto. Ultimi 10 km, tensione alle stelle. Vento leggerissimo e contrario, strada asciutta. Tira aria di una “volata atomica”,come dicono i commentatori Rai. Punte di velocità a 72 km/h. Gruppo assottigliato. Vince Cavendish ed entra nella storia: vittoria n.35 al Tour, è il nuovo record di successi. Centrato a 39 anni con uno sprint semplicemente poderoso.
1. Cavendish in 4h8’46”, 2. Philipsen 3. Kristoff, 4. De Lie, 5. Jakobsen, 6. Ackermann,7. Demare, 8. Thijssen, 9. Girmay, 10. Van Den Berg, 11. Gaviria, 12. Groenewegen, 13. Coquard, 14. Turgis, 15. Bennet, 16. Bauhaus.
1. Pogacar, 2. Evenepoel (+35”), 3. Ajuso (+35”), 4. Roglic (+35”), 5. Vingegaard (+37”),8. Landa (+53”), 8. Almeida (+53”), 9. Ciccone (+2.41), 10 Buitrago (+2.41),13. Bernal (+2.42), 14. Alan yates (+2.42),15. Geraint Thomas (+2.42).
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