Inter, Moratti: “Niente cavolate”… e Benitez lo accontenta perdendo 3-0 col Werder

Pubblicato il 8 Dicembre 2010 - 09:09 OLTRE 6 MESI FA

La figura del “cavolo” che il presidente Massimo Moratti non voleva, c’è stata, e pure di dimensioni colossali. L’Inter esce a capo chino dal Weser Stadion di Brema contro i tedeschi del Werder, già fuori dal girone A di Champions ma sempre accorti a non farsi umiliare in casa propria. L’Inter si era già qualificata con un turno di anticipo ma Moratti alla vigilia della trasferta aveva avvertito Benitez: ”Vietato fare figure del cavolo in Champions League”.

L’ammonimento è finito nel vuoto a perdere della partita disgraziata: i neroazzurri sonoramente sconfitti per tre a zero. Per loro anche la crudele beffa della legge dall’ex, Marko Arnautovic, uno dei due ragazzi terribili della nidiata interista. L’altro, di cui si sente forte l’assenza, si chiama Mario Balotelli e ora si trova a Manchester. Si fa difficile e pesante la situazione di Rafa Benitez e dense nuvole si addensano sul futuro dello spagnolo i cui rapporti con Moratti sembrano sfilacciarsi progressivamente.

I primi segnali della sfida europea non sono stati dei migliori, quasi presagi di quello che sarebbe accaduto poco dopo. Troppa cautela nella scelta degli uomini da schierare: evitare ogni rischio, la parola d’ordine. Tra i pali si materializza Orlandoni che debutta in Champions alla “veneranda” età di 38 anni e lo fa nel segno della sfortuna. Due portieri in panchina Castellazzi e Gallinetta, perchè Materazzi dà forfait last minute. Quindi Cambiasso è “obbligato” a giocare da difensore centrale. In campo ci sono Nwankwo e Biraghi, i ragazzi della Primavera.

Al 5′ del secondo tempo, Biabiany rileva un Santon inguardabile. Benitez parte con un 4-4-2 ma l’impressione è che la testa e il cuore siano altrove, probabilmente già ad Abu Dhabi: riesce a fare esattamente l’opposto di quanto aveva chiesto Moratti. L’Inter mostra una certa supponenza, cercando di controllare e contenere il Werder in versione offensiva con Arnautovic, Hugo Almeida e Hunt. Eto’o non è in vena, praticamente un ectoplasma, Pandev si muove un pochino di più ma il risultato è zero. Santon un fantasma, Cambiasso annaspa. Thiago Motta poca cosa. Muntari inutile. Perfino Zanetti viene centrifugato nel vortice della mediocrità collettiva: il capitano prende una botta ed è sostituito da Natalino.

Sussiego e malavoglia dell’Inter che scherza con il fuoco: così arriva puntuale il primo gol del Werder, in modo semplice, niente di travolgente. Al 29′, Proedl, su corner calciato da Frigs, mette a segno di testa, con una deviazione decisiva di Cordoba. Orlandoni non può nulla. Timida, stentata e infruttuosa la reazione dell’Inter che si fa avanti con Pandev. Per lui un paio di occasioni, al 41′ e al 45′.

L’intervallo non porta consiglio e per l’Inter il buio diventa assoluto: il Werder si trasforma in uno squadrone, gli undici tedeschi diventano vere “furie verdi”. La squadra di benitez si fa sempre più piccina e subisce a testa bassa. Non c’è orgoglio, nè dignità, nè coraggio. Molliccia e alla deriva, viene trafitta per la seconda volta dall’ex Arnautovic che al 5′ del secondo infila Orlandoni con una splendida giocata di potenza e abilità: con un sinistro micidiale anticipa Cambiasso di quel tanto che basta per gonfiare la rete, dopo essere stato servito a dovere da Hugo Almeida.

Al 44′ arriva la mazzata finale e la infligge Pizarro da fuori area. Per l’Inter è il naufragio, sul finire un palo di Pandev. Ma il risultato poteva essere addirittura più rotondo per il Werder che – per quasi l’intera partita – imperversa e fa quello che vuole, padrone assoluto del campo. I neroazzurri ripiegano mesti: un pessimo input per il Mondiale.