Champions, Real rimonta e regalo dell’arbitro, Manchester eliminato: 1-2

LONDRA – La rimonta, grazie alla complicità dell’arbitro, è servita e Josè Mourinho resta “vivo” in Champions League. Due gol in tre minuti, ma soprattutto un’espulsione inventata, spalancano le porte dei quarti di Champions League al Real Madrid che si impone 2-1 a Manchester. Ma il ritorno dell’Old Trafford è stato pesantemente condizionato dall’inadeguatezza del direttore di gara, il turco Cuneyt Cakir, che ha ingiustamente espulso Nani quando lo United era in vantaggio, e soprattutto in controllo della partita.

L’uomo in più ha restituito alle merengues fiato e fiducia per ribaltare il punteggio. E con esso il destino della qualificazione.L’attesa planetaria finisce per soffocare le emozioni del primo tempo. Grande intensità ma pochissime occasioni da rete.

Un paio per i padroni di casa, zero per il Real che tiene il pallino del gioco con un possesso palla stile Barcellona ma senza mai trovare l’ultimo passaggio. Cristiano Ronaldo è il più atteso, ma inizialmente latita.

Accolto dagli applausi dei suoi ex tifosi, il portoghese fatica a trovare la posizione, spesso arginato da un altro protagonista della serata, Ryan Giggs. Sir Alex Ferguson gli regala una maglia da titolare per la millesima partita da professionista, e il gallese sgobba sulla fascia con la zelante dedizione del debuttante.

In panchina ci finisce Wayne Rooney, al suo posto lo United schiera Danny Welbeck dietro Robin van Persie, ma soprattutto – a sorpresa – Nani. La scommessa del manager scozzese ne rivela il piano tattico: prudenza iniziale e fulminee ripartenze appena possibile.

Anche se la prima palla-gol arriva su calcio da fermo: sull’angolo di Giggs, l’inzuccata di Nemanja Vidic sbatte sul palo (20’pt). Nel frattempo José Mourinho ascolta i cori di affetto dei seimila tifosi spagnoli, di scherno degli inglesi che gli intimano di restarsene seduto. La corsa lungolinea, quando festeggiò la qualificazione con il Porto dieci anni fa, è ancora nella memoria di Manchester.

Dopo la mezz’ora altra fiammata dei Red Devils, ma Diego Lopez si oppone prima a van Persie, poi Welbeck. Prima dell’intervallo Angel Di Maria accusa un problema muscolare, entra Kakà che al Teatro dei Sogni aveva segnato due gol ai tempi del Milan. Un’altra epoca.

Pronti-via, la ripresa si apre con il vantaggio dello United. Che arriva in maniera fortuita ma meritata. Sul proseguo di un attacco a piu’ fasi, Nani ruba palla a Raphael Varne e mette al centro dove Sergio Ramos devia nella propria porta. L’Old Trafford è una bolgia di entusiasmo che si tramuta in rabbia quando pochi minuti più tardi l’ala portoghese viene espulsa per un fallo inesistente su Alvaro Arbeloa.

Sale la pressione delle merengues, lo United si chiude a riccio e Rafael sulla linea salva la zuccata di Gonzalo Higuain. Ferguson e Giggs si sbracciano per invocare il sostegno del pubblico che nulla può quando Luka Modric, appena entrato, trova la traiettoria impossibile. O quando, subito dopo, Cristiano Ronaldo mette in rete da due passi. Un gol, il numero 43 della stagione, che il portoghese non festeggia, quasi scusandosi per l’ingiusto epilogo. E in contropiede, dopo un palo di Kakà, CR7 preferisce non infierire. Basta così per continuare a sognare il decimo trionfo continentale.

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