Chelsea, crisi Ancelotti: Guardiola al suo posto?

Pubblicato il 29 Novembre 2010 - 15:44 OLTRE 6 MESI FA

Carlo Ancelotti

L’ombra di Guardiola, le sconfitte in serie, la crescente diffidenza di Abramovich: e’ sempre piu’ incerto il futuro di Carlo Ancelotti sulla panchina del Chelsea, non solo il rinnovo del contratto tarda ad arrivare ma gia’ a giugno il tecnico italiano potrebbe salutare Londra. Meno di sei mesi dopo la conquista dello storico ”double”, l’accoppiata Premier League e Fa Cup, Ancelotti sta attraversando il momento piu’ difficile dal suo arrivo a Stamford Bridge. Una crisi di risultati piu’ che di gioco, ma soprattutto di fiducia.

Perche’ l’ultima passione del patron Roman Abramovich, ovvero Pep Guardiola, rischia di costargli la panchina. A prescindere dal verdetto del campo. Perche’ se e’ vero – lo dicono i numeri – che novembre e’ stato un mese orribile per i Blues (quattro punti in cinque partite), fin qui la stagione resta comunque ampiamente positiva: secondo posto in Premier a -2 dalla capolista Manchester United, qualificazione agli ottavi di Champions con due giornate di anticipo. Risultati ottenuti con la stessa squadra dello scorso anno (l’unico acquisto e’ il brasiliano Ramires, mentre per Yossi Benayoun la stagione e’ gia’ finita), rinforzata solo dagli innesti dal settore giovanile.

Una rosa che per molti osservatori e’ ormai logora, per di piu’ assottigliata dagli infortuni (Frank Lampard indisponibile da agosto, John Terry da quasi un mese). L’unica colpa di Ancelotti – se tale puo’ essere – e’ non aver alzato la voce per richiedere qualche aggiustamento in corsa. Il Chelsea ha si’ sposato la linea dell’austerity ridimensionando gli investimenti sul mercato e abbassando il monte-ingaggi, senza pero’ ridimensionare gli obiettivi: vittorie e spettacolo. Complice anche un calendario favorevole, in avvio di stagione i Blues avevano illuso, poi la crisi. Solo quattro degli ultimi 15 punti a disposizione, un brusco rallentamento costato il primato. Perche’ nel frattempo il Manchester United ha recuperato 7 punti di ritardo, 5 Arsenal e Manchester City. La crisi del Chelsea e’ fin troppo evidente: una difesa incerta, un attacco che non punge. Come da statistiche: solo due gol all’attivo negli ultimi 450′, 7 al passivo. Dati sorprendenti se raffrontati alle prime 10 partite della stagione quando il Chelsea correva spedito ad una media di quasi tre gol a partita (2,7), subendone in totale solo 3. Il pari nell’ultimo turno sul campo del Newcastle (quando il Chelsea per la sesta volta nelle ultime otto partite si e’ trovato in svantaggio) e’ poco piu’ curativo di un brodino. Una sconfitta avrebbe prodotto un terremoto, ma il punticino non basta per riportare il sereno.

Perche’ nel frattempo le voci su Guardiola sono sempre piu’ insistenti, e trovano indiretta conferma nel serrato corteggiamento a Txiki Begiristain, ex direttore sportivo del Barca. Abramovich sogna di replicare il modello blaugrana a Londra, da qui la scelta di puntare sugli uomini chiave del Barca: Begiristain e appunto Guardiola. E per realizzare il suo progetto non ha esitato a far fuori in poche settimane prima il vice di Ancelotti Ray Wilkins, quindi il direttore sportivo Frank Arnesen. Drastici cambiamenti a stagione in corso che potrebbero destabilizzare la posizione di Ancelotti se non contasse sul fermo appoggio dei giocatori. Un patto di lealta’ con lo spogliatoio che non gli fa perdere il sorriso neppure in queste ore: ”Ho sentito le voci su Guardiola ma non dovete chiedere a me. L’allenatore e’ sempre l’ultimo a sapere certe cose”. Come la moglie tradita. Questo non lo ha detto, ma di certo sa che la gratitudine non e’ un sentimento di cui Abramovich e’ ricco.