Chess-boxing, si fa a pugni e si gioca a scacchi: titolo europeo a Gianluca Sirci di Foligno. Il Times lo esalta

un incontro di chess-boxing

Pugni e scacchi, il Re d’Europa viene da Foligno, ha 36 anni ed è finito sulle pagine dell’autorevole Times. Si è infatti svolta a Londra la sfida fra il 36enne direttore di un laboratorio biochimico Gianluca Sirci e l’inglese Andrew Costello detto “the rock”, con in palio il titolo europeo dei massimi di chess-boxing.

Ha vinto il medico e biologo (ed ex pugile dilettante) venuto dall’Umbria impostosi per scacco matto, ma avrebbe potuto essere anche per k.o.: la chess-boxing unisce infatti due discipline completamente differenti quali il pugilato e gli scacchi, articolati su match di 11 riprese, cinque di pugilato da due minuti ciascuno e sei di scacchi, di quattro minuti.

I due contendenti sono vestiti da pugili e fanno un round di pugilato. Poi, al suono della campanella, mettono al centro del ring un tavolino e fanno un secondo round di scacchi. La loro lotta si alterna quindi fra una ripresa di pugni e una di re, regine, alfieri e torri. Tra un round e l’altro è prevista una pausa di un minuto per cambiare la tenuta, ovvero slacciarsi i guantoni. Per vincere un incontro bisogna fare scacco matto o mandare ko l’avversario, ma il successo può essere assegnato anche nel caso in cui uno dei contendenti dovesse superare il tempo limite per la propria mossa a scacchi per due volte.

Secondo il Times, che ha dedicato un articolo al fenomeno, si tratterebbe della nuova disciplina sportiva o pseudo tale più velocemente in espansione al mondo. La chess-boxing è nata nel 1992, ma il suo vero “lancio” c’è stato nel 2001 ad opera della World chess boxing organisation (Wcbo) e dell’artista olandese Iepe Rubingh. Ora è il momento di Sirci, la nuova gloria sportiva secondo il Times.

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