Totò Schillaci è morto oggi dopo una lunga battaglia contro un tumore. L’ex campione delle notti magiche aveva 59 anni. Negli ultimi giorni le sue condizioni si erano drammaticamente aggravate a seguito del tumore al colon per il quale aveva già subito due interventi.
Totò Schillaci nasce a Palermo il primo dicembre del 1964. Nato e cresciuto nel popolare quartiere palermitano di San Giovanni Apostolo, inizia a giocare nelle giovanili dell’AMAT Palermo, una squadra di quartiere che rappresenta l’omonima azienda municipalizzata palermitana.
Nel 1982 viene ingaggiato dal Messina (Serie C) e da quel momento inizia la sua scalata ai vertici del calcio.
Nella stagione 1985-86 contribuisce con 11 reti alla promozione in Serie B. Dopo diversi infortuni, nella stagione 1987-1988, sotto la guida di Franco Scoglio, segna 13 reti. Sotto guida di Zdeněk Zeman, subentrato a Scoglio nel 1988-1989, Schillaci, con 23 gol, è capocannoniere del campionato cadetto.
Nel 1989 venne ingaggiato dalla Juventus per 6 miliardi di lire. Con la Juventus conquista un posto da titolare e vince al primo anno Coppa Italia e Coppa uega.
La sua ottima annata convinse Azeglio Vicini a convocarlo ai Mondiali di Italia ’90.
Ai Mondiali Schillaci parte dalla panchina come riserva di Carnevale, cui subentra nella seconda metà del secondo tempo dell’incontro di apertura contro l’Austria, quando il punteggio era fermo sullo 0-0. Dopo appena 4′ dal suo ingresso in campo, l’attaccante siciliano segna di testa il gol decisivo che permette agli azzurri di vincere la partita.
Dopo la gara contro gli Stati Uniti, Schillaci diventa titolare dell’attacco italiano, insieme a Roberto Baggio, e segna in tutte le successive gare giocate dagli azzurri contro Cecoslovacchia, Uruguay, Irlanda, nella semifinale persa ai tiri di rigore contro l’Argentina e nella finalina contro l’Inghilterra che l’Italia vince per 2-1.
In quest’ultima partita, Baggio fa tirare a Schillaci un calcio di rigore, poi rivelatosi decisivo, in modo da fargli vincere la classifica dei marcatori del torneo.
“Nemmeno un folle – ha poi raccontato Schillaci – avrebbe mai potuto immaginare cosa mi stava per accadere. Ci sono periodi nella vita di un calciatore nei quali ti riesce tutto. Basta che respiri e la metti dentro. Per me questo stato di grazia è coinciso con quel campionato del mondo. Vuol dire che qualcuno, da lassù, ha deciso che Totò Schillaci dovesse diventare l’eroe di Italia ’90. Peccato che poi si sia distratto durante la semifinale con l’Argentina. Una disdetta: abbiamo preso solo un gol in quell’edizione dei mondiali, e quel gol ci ha condannati”.
Alla fine dei mondiali, con la Juve Schillaci trova sempre meno spazio fino al passaggio all’Inter e poi al trasferimento in Giappone, al Júbilo Iwata.
Totò è stato sposato due volte, la prima con Rita Bonaccorso, con la quale ha avuto una lunga relazione da cui sono nati due dei suoi figli: Mattia e Jessica. Da una successiva relazione è poi nata Nicole. Nel 2011 l’incontro con Barbara Lombardo, che ha sposato solo un anno dopo.