Christophe Pras è morto di coronavirus, l'ex rugbista aveva 35 anni Christophe Pras è morto di coronavirus, l'ex rugbista aveva 35 anni

Christophe Pras è morto di coronavirus, l’ex rugbista aveva 35 anni

GRENOBLE (FRANCIA) – Il mondo del rugby è in lutto per la scomparsa di Christophe Pras, ex giocatore che aveva appena 35 anni.

La sua scomparsa è stata comunicata dal Grenoble Rugby attraverso la seguente nota stampa: “Pras è morto di coronavirus“.

“L’FC Grenoble Rugby ufficializza, con il cuore a pezzi, la morte di Christophe Pras all’età di 35 anni a causa del coronavirus.

Dopo aver concluso una carriera di successo, con le maglie di CSBJ, Voiron e Bièvre, Pras ha iniziato la carriera da allenatore

Nonostante la giovane età, Pras ha già guidato Saint-Jean de Bournay e Bièvre.

Il Grenoble lo ricorda con grande affetto perché il suo percorso di allenatore è iniziato nel nostro settore giovanile nella stagione 2017-2018.

L’FC Grenoble Rugby ci tiene a  inviare le sue più sincere condoglianze a sua moglie, ai suoi due figli, nonché a tutta la sua famiglia e ai suoi cari”.

Coronavirus, il rugby è stato il primo sport a concludere la stagione.

Il rugby è stato il primo sport ad arrendersi definitivamente al coronavirus per la stagione in corso.

La Federazione ha infatti deliberato la sospensione definitiva della stagione 2019-2020 e stabilisce anche la mancata assegnazione dei titoli di Campione d’Italia previsti dai regolamenti e, al tempo stesso, di tutti i processi di promozione e retrocessione.  

La Fir ha anche stabilito che la ripresa dell’attività domestica per la stagione 2020/21 sarà successivamente disciplinata dal Consiglio federale. 

    “Nell’assumere una decisione che non ha precedenti -si legge in una nota- il Consiglio ha tenuto in massima considerazione i valori fondanti del rugby italiano e il loro attivo impatto sulla società civile e sui club, nell’intento di tutelare la salute e il futuro dei giocatori di rugby di ogni età e livello del nostro Paese, delle loro famiglie e delle loro comunità; mostrare come il rugby sia pronto a rispondere eticamente alle condizioni complessive del Paese, duramente sfidato sul piano sanitario ed economico dalle vicende epidemiche; consentire ai club di ogni livello di operare in regime di chiarezza rispetto alle attività previste nei prossimi mesi”.

    La nota sottolinea che:

“l’attenzione della Fir è rivolta a società, giocatori, tecnici e staff, dirigenti, direttori di gara e, più in generale, a tutte le componenti del nostro movimento e che, nella prospettiva di una loro tutela, nelle prossime settimane saranno varate misure di sostegno straordinarie, in coerenza con le indicazioni di Governo, Coni, organi internazionali, con l’esigenza del mantenimento di una sostenibilità complessiva del bilancio federale”  (fonte Ansa). 

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