“Cianin e ben”.
Il Genoa ha seguito l’antico e saggio detto ligure che invita alla prudenza: si porta a casa un punto e poi mercoledì in casa contro una Fiorentina inaspettatamente inguaiata si cercherà la vittoria.
La squadra di Gasperini ha migliorato la sua prestazione, anche se resta ancora molto da fare per uscire dal periodo di rodaggio che sta durando forse più del previsto.
Permettetemi di anteporre al commento sulla gara quello sull’arbitraggio di Rizzoli: le sue “sviste” non devono però essere un alibi alle lacune rossoblù.
Avevamo sollevato in settimana molti dubbi sulla insolita nomina di un direttore di gara bolognese per una gara casalinga del Parma. Ma Rizzoli oggi ce l’ha messa tutta per fornire una prestazione men che mediocre: anche per lui, come per Pierpaoli la scorsa settimana, il voto è 4.
Penso proprio che, al contrario di Collina durante lo scorso campionato, chiederemo molto presto le dimissioni anticipate per il designatore capo Stefano Braschi: ma lo faremo anche per gli altri due designatori Gennaro Borriello e Alessandro Stagnoli.
Guarda caso finora sono ben 12 le società che si sono lamentate degli arbitraggi e siamo solo alla terza giornata di andata: allegria!!! Voglio ricordare che non c’è solo l’episodio della mancata espulsione di Zaccardo in occasione del fallo di mano in area di rigore: il difensore gialloblù pensava di aver cambiato sport, effettuando un bagher, ma l’arbitro forse non l’ha capito. Brevemente riassumo gli episodi più importanti.
1) Al 24° intervento “a martello” di Valiani su Palacio, ma Rizzoli, “in tutt’altre faccende affacendato”, non sanziona col “giallo” questo intervento molto cattivo
2) Al 26 del secondo tempo, fallo molto dubbio di Ranocchia su Giovinco che provoca la punizione del pareggio emiliano
3) 33° Paci colpisce col gomito Toni: nessun cartellino giallo per lui
4) 34° Trattenuta sempre di Paci a Toni, ma niente ammonizione
5) 35° “Giallo” al neo entrato Sculli: ma non se n’è capito il motivo
6) 90° Criscito toccato duro da Valiani: per l’arbitro non è nulla
Ricordo sempre, fino alla nausea, che l’arbitro è una delle componenti del gioco del calcio e deve fornire la miglior direzione possibile. Per questo ci battiamo per l’introduzione della tecnologia in campo che avrebbe anche sciolto i dubbi per il gol “fantasma” del Parma. Ma su questo tema nessuno ci vuol sentire.
Tutto ciò non deve costituire una serie di scusanti del Genoa che deve ancora fare strada per raggiungere la miglior forma.
Oggi Veloso e Rafinha hanno giocato a corrente alternata: la presenza di Toni ha migliorato le cose in attacco, ma il centravanti deve essere più incisivo in fase conclusiva. E resta irrisolto il mistero Zuculini: ma perché Gasperini continua a escluderlo se anche oggi occorreva la fantasia e l’estro del giocatore argentino per mandare in tilt il Parma?
E perché far restare Chico in panchina, se il difensore sembra essersi ripreso dall’infortunio di un mese fa ad Atene?
Il quadro è completato dal “buco” della difesa che non ha considerato “l’area Zac”. E’ risaputo che in occasione dei calci piazzati ravvicinati all’area di rigore avversaria, Zaccardo si pone sul secondo palo, salta, e la mette dentro: e “Zac” è stato lasciato libero di farlo.
Nessun osservazione sui cambi: tra tre giorni c’è una partita ancora più importante contro la Fiorentina e i pezzi pregiati, come Palacio, devono essere al top.
L’importante era portar via un punto dal Tardini: adesso ce ne vogliono tre contro i viola a Marassi per dar corpo alle speranze di alta classifica.
Il bel gioco? Può ancora attendere. L’imperativo per ora, in una gara per regolaristi com’è il campionato, è uno soltanto: portare fieno in cascina.
Marco Liguori