Ciclismo ai titoli di coda. Trenta giorni e poi tutti a casa. Ma prima ci sono gli Europei in Belgio (11-15 settembre), i Mondiali in Svizzera (22-29 settembre) e gli ultimi appuntamenti d’ottobre tra cui spiccano il Giro dell’Emilia (5), le Tre Valli Varesine (8), il Giro del Piemonte (10) e l’iconico Lombardia (12), edizione n.118, l’ultima classica monumento della stagione, regno di Pogacar (tre vittorie); una esaltante galoppata di 238 km da Como a Bergamo, con sette salite e 4.400 metri di dislivello. Chiude il Giro del Veneto (16).
Al via mercoledì 11. Cinque giorni di gare intense con discipline che spaziano dalle prove a cronometro alle gare in linea, sia maschili che femminili. Le categorie principali includono Élite, U23 e Juniores con un totale di 14 titoli europei in palio. Si corre nel Limburgo,la provinciale più orientale delle Fiandre, ai confini dei Paesi Bassi. Si comincia con le cronometro (mercoledì) e si finisce con le tre giornate riservate alle gare su strada (da venerdì a domenica).
Assente Filippo Ganna (ancora in fase di recupero), la squadra azzurra maschile è composta da due brillanti “reduci” della Vuelta di Spagna (Edoardo Affini e Mattia Cattaneo), l’uomo-jet Jonathan Milan (4 vittorie nell’ultimo Giro d’Italia) e quattro solidi corridori come Simone Consonni, Jacopo Mosca, Andrea Pasqualon e il veterano Matteo Trentin, 35 anni, oro agli Europei di Glasgow (2018), regista della pattuglia azzurra in corsa. Il Ct Daniele Bennati conta molto sulla sua esperienza. Riserva Mirco Maestri, 32 anni, reggiano nato a Guastalla, un prezioso “tuttofare”.
Nella categoria Élite donne il ct Paolo Sangalli ha convocato Elisa Balsamo, 26 anni, velocista dal ricco palmares (quattro titoli europei). Con la freccia di Cuneo ci sono sette atlete di notevole affidabilità: Rachele Barbieri, Elena Cecchini, Maria Giulia Confalonieri, Chiara Consonni, Barbara Guarischi, Vittoria Guazzini e Gaia Masetti.
Il campione sloveno venerdì torna alle corse in Canada ma pensa ai Mondiali, l’unico titolo che non mai conquistato, nemmeno da junior. Titolo che vuole conquistare a Zurigo il prossimo 29 settembre. Pogacar lunedì scorso era a Zurigo ospite dello sponsor Plume e ne ha approfittato per fare un sopralluogo sul circuito di 27 km (da ripetere sette volte) e composto da alcuni strappi micidiali, anche al 15%. Un percorso “duro, ma non durissimo”; così almeno lo ha definito Pogacar che dopo il Giro d’Italia e il Tour de France punta al Mondiale. Lo spettacolo è assicurato.
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