Ciro Esposito: lapide a Roma imbrattata, poi sparita. Ma…

Ciro Esposito: lapide a Roma imbrattata, poi sparita. Ma...
Ciro Esposito: lapide a Roma imbrattata, poi sparita. Ma…

ROMA – Prima imbrattata e poi misteriosamente sparita. Siamo a Roma, in zona Tor di Quinto, nel luogo dove Ciro Esposito fu ferito gravemente per poi morire, dopo giorni di agonia, in ospedale. Lì, a due passi dallo Stadio Olimpico, sorgeva una targa dedicata al tifoso del Napoli. In un primo momento si pensava che a farla sparire fosse stata la stessa mano dei vandali, ma in realtà a rimuoverla sarebbe stata un’anima pia che si è incaricata di farla ripulire.

Tutto ha inizio domenica con una denuncia via Facebook lAssociazione Ciro Vive: “Ecco la fine che ha fatto la targa che era stata apposta da circa due mesi in Viale Tor di Quinto dove Ciro fu ammazzato -si leggeva in un post corredato di foto- E’ diventata rosso sangue… Dopo che media e stampa l’hanno pubblicizzata qualcuno ha pensato bene di infangare ancora una volta il suo nome e il suo ricordo ma #?Cirovivenonostantelevostrecattiverie”.

I vandali sarebbero entrati in azione nella notte tra sabato e domenica, imbrattando la targa con della vernice rossa. Ma l’indomani mattina, quando gli uomini del Pronto Intervento dei Vigili Urbani e il personale dell’Ama sono arrivati sul posto per ripulirla, non l’hanno più trovata.

La stessa associazione il giorno dopo denunciava: “La lapide in memoria di Ciro Esposito non solo è stata imbrattata purtroppo l’hanno anche fatta sparire …ricordatevi non si cancella la memoria di una persona”.

Salvo poi rassicurare gli animi: “La lapide in memoria di Ciro è stata rimossa da un ragazzo che la sta ripulendo per poi ricollocarla al suo posto. Vi chiediamo di stare tranquilli che tutto riporterà a posto”.

Ciro Esposito fu aggredito e colpito a morte il 3 maggio del 2014, poco prima della finale di Coppa Italia. Undici giorni fa i giudici della corte d’Assise di Roma hanno condannato a 26 anni di carcere l’ultrà della Roma Daniele De Santis per omicidio volontario.

Le foto pubblicate su Facebook dall’associazione Ciro Vive che testimoniano l’atto vandalico:

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