Coni, giustizia sportiva: generale Enrico Cataldi capo superprocura

 

Il generale Enrico Cataldi
Il generale Enrico Cataldi

ROMA  – Il generale di brigata dei carabinieri Enrico Cataldi, già a capo del Racis, la scientifica dei Carabinieri, assume la carica di Procuratore generale dello Sport che vigilerà sul lavoro delle singole procure federali. Lo ha annunciato il presidente del Coni Giovanni Malagò, al termine della Giunta che ha varato la riforma della giustizia sportiva.

Cataldi, all’Ansa ha spiegato di voler affrontare questo nuovo incarico “da carabiniere. E’ quello che ho fatto per tutta la vita, userò la mia esperienza”.

Il generale sottolinea la novità della figura di Procuratore generale dello Sport, che il Coni ha deciso di introdurre perché, spiega Cataldi, “se mi si rompe un tubo dell’acqua chiamo l’idraulico: ecco, forse anche al mondo dello sport serviva l’idraulico“.

Ma perché proprio un generale dei carabinieri? “Le designazioni avvengono in forza del vissuto”, risponde il generale Cataldi, che nella sua lunga carriera al Ros, prima di approdare al Racis, ha condotto molte e delicate inchieste, da quelle sulle toghe romane corrotte all’omicidio di Mino Pecorelli, indagando su diversi imputati eccellenti, come Andreotti, Vitalone, Squillante e tanti altri. “Si tratta per me di un’esperienza totalmente nuova: l’unica cosa che posso dire – conclude, premettendo che la sua nomina deve essere ancora formalmente ratificata – è che cercherò di mettere a frutto l’esperienza di una vita come carabiniere e ufficiale di polizia giudiziaria anche nell’incarico di procuratore generale dello Sport”.

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