Coppa America, Argentina condannata a vincere

(di Martino Rigacci)
– BUENOS AIRES, 19 GIU – L'Argentina che sta
lentamente passando dall'era 'maradoniana' a quella dominata da
Leo Messi ospitera' dal primo al 24 luglio la Coppa America, uno
dei tornei piu' antichi, e tradizionali, del calcio mondiale,
nel quale quest'anno sono chiamate a brillare non solo la
'Pulce' ma anche altre stelle: tra queste il brasiliano Neymar.
Al torneo – 26 partite in otto citta' del centro e del nord
del Paese – partecipano dieci nazionali sudamericane, piu' il
Messico – ormai ospite fisso della Coppa – e il Costa Rica, che
ha sostituito il Giappone del post-terremoto/tsunami, ancora
tutto concentrato nella ricostruzione.
I favoriti? Argentina e Brasile, per tradizione e per il
momento che attraversano; oltre che i finalisti dell'ultima
edizione, nel 2007 in Venezuela, quando vinse la 'verdeoro'.
Il torneo e' suddiviso in tre gruppi: il girone A comprende
Argentina, Colombia, Bolivia e Costa Rica; il girone B con
Brasile, Paraguay, Ecuador e Venaezuela; il C con Uruguay,
Messico, Peru' e Cile.
Proprio l'Argentina, per tante ragioni, sara' al centro di
tutti gli sguardi. La squadra guidata dal ct Sergio 'Checho'
Batista non ha molte scelte: deve vincere. Piena di campioni
superpagati, la 'Seleccion' gioca in casa ed e' uscita con le
ossa rotte dal Mondiale sudafricano, dopo la goleada con la
quale la Germania mando' a casa 're' Messi, il ct Maradona e gli
altri 'muchachos' argentini.
E d'altra parte sono ormai tanti anni che non vince qualche
titolo internazionale di rilievo. A partire dalla prima partita
(il 1/o luglio a La Plata) contro la Bolivia, la Nazionale di
Messi – ma anche di Pastore, Tevez, Mascherano, Aguero, e la
coppia 'storica' Zanetti-Cambiasso – non avra' respiro e dovra'
puntare senza tentennamenti alla finale in programma al
'Monumental' di Buenos Aires il 24 luglio.
Senza contare poi che un eventuale successo sarebbe molto ben
visto dalla presidente Cristina Fernandez de Kirchner, ormai di
fatto in piena campagna elettorale in visto del voto del 24
settembre: politica e calcio, come capita spesso, e non solo in
Sudamerica.
Sempre nel girone A, gli argentini se la vedranno soprattutto
con la Colombia del goleador del Porto, Radamael Falcao Garcia,
e di Teofilo Guitierrez, del Racing argentino. Sulla carta, sia
Bolivia sia Costa Rica appaiono invece molto deboli.
Nel girone B c'e' il Brasile di Neymar, che potrebbe
decollare in modo definitivo, coadiuvato da tanti campioni e
campioncini: da Pato e Robinho a Thiago Silva, Ganso e il
17/enne Lucas Piazon, per molti dallo stile simile a quello di
Kaka'.
La 'Selecao', uno stimolante mix di esperienza e gioventu',
dovra' pero' vedersela con un avversario sempre ostico, il
Paraguay di un altro ct argentino, Gerardo Martino, dove
spiccano Roque Santa Cruz, Nelson Valdez e Lucas Barrios. A
completare il girone ci sono l'Ecuador di Luis Antonio Valencia,
del Manchester United; e la squadra 'bolivariana' del Venezuela.
L'Uruguay brilla nel gruppo C. La Nazionale del 'maestro'
Oscar Tabarez ripresenta in sostanza la squadra di lusso di
Sudafrica 2010: dal difensore Diego Lugano, ai goleador Edinson
Cavani, Luis Suarez e Diego Forlan. Ad affrontare senza
complessi gli uruguaiani ci saranno sia il Messico sia il Cile,
guidato dall'argentino Claudio Borghi, che qualche mese fa ha
sostituito Marcelo Bielsa. Nel Cile spicca in particolare Alexis
Sanchez, la star iperquotata, e ambita, dell'Udinese.
Infine il modesto Peru', finito ultimo nel continente
americano alle eliminatorie per il Sudafrica. .

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