Coppa d’Africa (9 gennaio-6 febbraio 2022), convocati 25 “italiani”: Napoli, Milan, Roma più penalizzati

Coppa d’Africa di calcio. Dal 27 dicembre la serie A italiana perderà 25 giocatori africani. Tanti. Se ne vanno perché convocati dalle loro Nazionali.

Si stanno preparando alla Coppa d’Africa in programma dal 9 gennaio al 6 febbraio 2022 in Camerun. Una perdita pesante che rischia di avere gravi ripercussioni sul campionato e sulle casse delle società.

Solo sei club non hanno convocati. Buon per loro. E sono: Atalanta, Empoli, Genoa, Inter, Juventus, Udinese. Tutte le altre 14 società sono, in varia misura, penalizzate. Addirittura il Napoli rischia di perdere 4 giocatori, Milan e Roma 3. Il dato non è ancora definitivo perché alcune Nazionali non hanno ancora presentato la lista ufficiale.

Come, ad esempio, la Nigeria del c.t. Augustin Eguavoen (oro a Tunisi 1994, bronzo in Egitto 2006).

Naturalmente i tempi delle assenze variano. Dipende dal “cammino” in Coppa delle singole Nazionali. A fine gennaio, cioè esauriti ottavi e quarti, molti rientreranno ai loro club italiani essendo stati eliminati. Quanti non si sa. Ovvio.

Le Nazionali impegnate nella coppa d’Africa sono 24 e le semifinali sono in programma il 2-3 febbraio.

Si fanno ipotesi, ci si sbilancia in previsioni. Comunque è certa una assenza media di un mese.  Un guaio. Il Milan rischia di perdere Kessie per cinque partite. Idem la Roma con Diawara, il Napoli con Osimhen, il Sassuolo con Boga.

Pioli in particolare oltre a Kessie, dovrà fare a meno di Bennacer (stella dell’Algeria) e di Ballo Touré (Senegal). Mourinho, oltre a Diawara, dovrà rinunciare a Darboe (Gambia) e Felix Afena Gyan (Ghana). E Spalletti dovrà sostituire un poker d’assi ( Anguissa, Koulibaly,  Ounas, Osimhen) e per la Befana arriva al Maradona una Juventus ritrovata. Problemi di non facile soluzione.

Ora le società devono correre ai ripari. Tappare i buchi. E spendere. Molte trattative sono già avviate per la gioia dei procuratori. A buoi scappati chiudono la stalla. Gli incassi piangono e la pandemia incalza. Un momentaccio.

Allora sorge spontanea una domanda: care società non potevate pensarci prima? Sono più di trent’anni che si gioca la Coppa d’Africa e sono trent’anni che il Continente Nero la organizza con la dovuta programmazione. Noi cicale, loro antilopi.

 

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