La Confederazione del calcio africano (CAF) ha aperto un’indagine dopo la rissa scoppiata tra le due squadre di calcio del Gruppo F, ovvero Marocco e Repubblica Democratica del Congo, al termine della partita di coppa d’Africa giocata il 21 giugno in Costa d’Avorio.
A seguito delle polemiche seguite all’incontro, finito in pareggio, la Federazione di calcio del Marocco (FRMF) ha rilasciato una nota per chiarire la sua posizione. In particolare ha ricordato “le relazioni speciali e storiche tra il Regno del Marocco e la Repubblica Democratica del Congo, nonché dei legami fraterni tra i popoli dei due Paesi. L’eccezionale rapporto di cooperazione tra la FRMF e la Federazione congolese (FECOFA), il numero di giocatori congolesi che giocano in Marocco e gli scambi calcistici esistenti tra le due federazioni ne sono una vera testimonianza”.
Rabat intende quindi “Deplorare, senza essere in linea con l’accusa, tutti gli atti antisportivi che hanno seguito questa partita”. Si ricorda inoltre come il presidente della FRMF, Fouzi Lekjaa, è stato il primo a congratularsi con l’allenatore della squadra del Congo, Sébastien Desabre, “riflettendo lo stato d’animo della selezione che è stato evidente durante tutta la partita. Inoltre, il giocatore marocchino Achraf Hakimi ha assistito il giocatore congolese Henoc Inonga Baka”.
La FRMF ribadisce quindi il suo attaccamento ai valori di buona condotta, etica e correttezza e ritiene che questi fatti non faranno altro che rafforzare i legami fraterni tra i due paesi.
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