Coronavirus, Dmitry Strakhov 1° ciclista positivo. Cassani: "Restiamo a casa" Coronavirus, Dmitry Strakhov 1° ciclista positivo. Cassani: "Restiamo a casa"

Coronavirus, Dmitry Strakhov 1° ciclista positivo. Cassani: “Restiamo a casa”

Coronavirus, Dmitry Strakhov 1° ciclista positivo. Cassani: "Restiamo a casa"
Coronavirus, Dmitry Strakhov 1° ciclista positivo. Cassani: “Restiamo a casa” (Cassani nella foto Ansa)

ABU DHABI – Dmitry Strakhov è il primo ciclista a risultare positivo al coronavirus ma quasi certamente non sarà il solo perché si trovava ad Abu Dhabi per la gara UAE Tour 2020.

Il comitato organizzatore della gara, per motivi di sicurezza, ha sottoposto tutti i ciclisti al tampone. Strakhov è stato il primo a risultare positivo ma non sarebbe l’unico e sono attese ad ore anche le risposte dei tamponi degli altri ciclisti. In questo momento, Strakhov si trova all’ospedale di Abu Dhabi. Sta bene ma è stato subito sottoposto alle cure anti coronavirus. 

Le dichiarazioni rilasciate dal ciclista a cyclingpro.net. “Dopo aver passato cinque test in hotel, mi hanno detto che sono risultato positivo al coronavirus e che devo andare in ospedale. Questo, anche se non ho visto i risultati delle analisi.

L’ospedale ha fatto altri test, hanno preso un campione di sangue e promesso di darmi i risultati presto. Sto aspettando e mi sento bene. Ho osservato e continuo ad osservare tutte le misure di sicurezza. Spero che questa situazione possa risolversi presto”.

“Non facciamo cavolate. Sto parlando a quelli come me. A tutti gli amatori, ai cicloturisti.
    Gli ospedali cominciano ad avere carenza di ventilatori disponibili. Quindi attenzione”.

E’ l’appello ai cicloamatori del ct della nazionale italiana di ciclismo, Davide Cassani, dopo lo stop allo sport decretato per il Coronavirus. “Non bisogna – aggiunge Cassani sui social – avere nessuna patologia respiratoria, non si devono stressare i polmoni, il virus in caso entra e ti distrugge anche gli alveoli più profondi.

Alla nostra età punterei a qualche km in meno e a qualche anno in più di vita. Lo so, è un sacrificio ma lo dobbiamo a noi e a tutte le persone ci sono vicine e tempo per andare in bici ne avremo tanto, ma ora stiamo a casa. #iorestoacasa”.

    Diversi comitati e società stanno chiedendo ai tesserati di non uscire in bicicletta per evitare incidenti che potrebbero congestionare ulteriormente i pronto soccorso e gli ospedali.
    (fonte ANSA).

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