Coronavirus, la Premier League torna a maggio? I calciatori protestano: “Troppo pericoloso”

LONDRA (INGHILTERRA)  – Scontro totale tra l’associazione dei calciatori del campionato inglese e le società di  Premier League.

Le società, pressate dalle televisioni, spingono per il ritorno in campo a maggio, anche se a porte chiuse per le ormai note vicende del coronavirus, mentre i calciatori non vogliono giocare perché lo ritengono troppo pericoloso. 

Le società vogliono giocare per non perdere l’ultima rata dei diritti tv.

Le televisioni spingono per il ritorno in campo perché sono sommersi dalle proteste degli abbonati che in questo momento stanno pagando il prezzo pieno dell’abbonamento per vedere repliche di vecchie partite.

In uno scenario dove le tv non vogliono pagare le società ed i club quindi non vogliono pagare i calciatori perché in questo momento non stanno lavorando, visto che né si allenano, né disputano partite, sono proprio i calciatori ad aver più paura di essere contagiati dal coronavirus…

Il calcio è uno sport di contatto che accentua notevolmente le possibilità di contagio. Basti pensare a Juventus-Inter o a Valencia-Atalanta di Champions League, due partite che sono considerate i focolai del mondo del calcio…

Dopo questi match, sono stati trovati positivi tre calciatori della Juventus e quasi la metà della rosa del Valencia.

Inoltre, in Inghilterra, le attività sportivo sono ferme fino al 30 aprile.

Giocare il 3 maggio significherebbe scendere in campo quasi “a freddo”, con pochissimi allenamenti sulle gambe.

Quindi sarebbe doppiamente pericoloso, per il coronavirus e per eventuali infortuni…

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