VENEZIA – Cortina perde i mondiali di sci del 2019. Per un solo voto la Fis (Federazione Internazionale Sci) ha assegnato la manifestazione sportiva alla svedese Are, che ha già ospitato i mondiali del 2007. Ma il Comitato italiano non la prende “sportivamente” e dà la colpa ai recenti arresti per le inchieste di Expo e Mose, oltreché alle “pressioni diplomatiche interne”.
Era alla quarta candidatura per i mondiali di sci alpino, dopo i tentativi sfortunati per le edizioni 2013 (andata a Schladming), del 2015 (conquistata dagli Stati Uniti) e del 2017 (per la quale preferì ritirarsi).
Cortina d’Ampezzo ha perso per un solo voto di differenza: il conteggio finale è stato di 9 voti alla svedese e 8 alla stazione italiana.
Il presidente del Veneto, Luca Zaia, presente a Barcellona al congresso Fis, ha detto:
“Questo non è sport, è un fatto scandaloso. Mi spiace spiace per tutti i ragazzi che hanno lavorato e hanno creduto a questa candidatura, che era nettamente la migliore”.
Delusione anche da parte del Comitato promotore di Cortina 2019 che a caldo ha accolto la notizia come “un’ingiustizia: meritavamo di vincere a noi”. “Hanno prevalso il business e le pressioni diplomatiche indebite”.
I membri del Comitato promotore di Cortina 2019 difendono il proprio progetto:
“Avevamo un progetto che dava spazio alla crescita di una squadra di giovani motivati – si sottolinea – tutte le autorizzazioni necessarie, il sostegno incondizionato dell’Italia intera, un dossier improntato allo sviluppo eco-sostenibile, al rispetto dell’ambiente e al progresso dello Sport. Tutti – e soprattutto gli addetti ai lavori – sapevano che meritavamo di vincere”.
Secondo i membri del comitato due sono le principali ragioni della sconfitta:
“la prima è una forte pressione diplomatica e di interessi consolidati che ha introdotto un indebito elemento di squilibrio facendo pendere la bilancia a favore della località svedese. Oltre a ciò, le notizie filtrate dall’Italia, ovvero l’ondata di spettacolari azioni giudiziarie che si sono concretizzate proprio in concomitanza con la presentazione della candidatura – si rileva – non hanno certamente aiutato, dipingendoci, agli occhi dei delegati, come un Paese inaffidabile nel quale non è possibile organizzare grandi eventi”.
Il Dossier della candidatura ampezzana esplicitamente abbracciava la filosofia che vede, in un grande evento sportivo, un’occasione di rilancio e sviluppo economico, sociale, e turistico.
“La vittoria di Are, che già aveva ottenuto i Mondiali nel 2007 e che non farà altro che riutilizzare strutture e know how preesistenti, sconfessa platealmente questo principio – accusano i cortinesi – Non hanno voluto dare a Cortina una prospettiva di crescita ma hanno voluto regalare ad Are la possibilità di fare business”.
E rincarano:
“Dalla Fis ci aspettavamo di più e si aspettavano di più le decine di giovani che hanno lavorato con noi per amore dello sci e di uno sport pulito e trasparente. Cortina ha saputo raccogliere attorno a sé l’appoggio entusiasta ed incondizionato di ogni livello istituzionale: una dimostrazione di sistema-Paese che raramente l’Italia ha visto e del quale è giusto andare, comunque, orgogliosi”.