Davide Astori, Galanti: “Elettrocardiogramma normale 2 giorni prima di morire”

Davide Astori, Galanti: "Elettrocardiogramma normale 2 giorni prima di morire"
Davide Astori, Galanti: “Elettrocardiogramma normale 2 giorni prima di morire”

ROMA – Davide Astori ha eseguito un elettrocardiogramma due giorni prima di morire ed era normale. Giorgio Galanti, responsabile scientifico della Fiorentina, lo ha rivelato l’8 marzo spiegando che il calciatore nei controlli semestrali non presentava alcuna sindrome particolare, come quella di Brugada ipotizzata, che sarebbe stata individuabile proprio dall’elettrocardiogramma.

Galanti, parlando a margine del congresso della Società Italiana per la Prevenzione Cardiovascolare, ha commentato la morte del calciatore:

“Non c’era alcuna alterazione. Possiamo escludere l’ipotesi che il decesso sia stato causato da un virus influenzale: sappiamo che tali virus possono essere killer nascosti e per questo i giocatori della Fiorentina sono stati vaccinati per l’influenza”.

Riferendosi dunque alle cause della morte del giocatore, Galanti ha detto che il decesso

“è stato dato da causa inesplicabile in un soggetto che non aveva alcun elemento prevedibile”.

Quando non ci sono riscontri autoptici che possano far pensare a qualcosa di conosciuto, ha spiegato Galanti,

“si parla in realtà di fenomeni di bradiaritmia, come nel caso di Astori. Nel giocatore non è stata rilevata alcuna alterazione strutturale importante”. Purtroppo, ha avvertito, “in letteratura ci sono casi di individui morti, anche giovani, per morte improvvisa inesplicabile; il fenomeno cioè esiste”.

Astori, ha aggiunto Galanti,

“è stato ritrovato nel suo letto in assoluta normalità, cioè non in terra o in una posizione che potesse fare ipotizzare un suo tentativo di chiedere aiuto. Quindi, questa apparente normalità ci fa pensare proprio a un fenomeno di bradiaritmia”.

Quanto all’ipotesi di virus influenzale, ha precisato il responsabile scientifico della Fiorentina,

 “questo può infiltrarsi nel cuore, ma quando ciò succede si hanno dei segni evidenziabili: infatti, un atleta che abbia anche una piccola miocardite post influenzale non ha il rendimento atletico massimo e ha una sensazione di stanchezza allenandosi”.

Su queste basi, ha rilevato Galanti,

“è corretto dunque parlare di una bradiaritmia la cui causa rimane al momento inesplicabile, ma attendiamo gli esami istologici dall’autopsia”. Probabilmente, ha concluso Galanti, “io forse violo il segreto professionale ma mi sento in dovere di dire queste cose, perchè si facciano ipotesi che farebbero onore a quella figura che ho conosciuto di atleta e uomo meraviglioso”.

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