Inizio di stagione da incubo e retroscena sulla decisione di farlo fuori: per la big di Serie A è già l’ora di pensare all’esonero.
Il mondo del calcio va veloce e altrettanto velocemente fa cambiare idea. Nel giro di qualche giorno, in alcuni casi addirittura di ore, si passa dall’essere un eroe a diventare il nemico numero uno. Succede ovunque, ma succede un po’ più facilmente in piazze calde e particolarmente esigenti.
Chiedere, per conferma, a chi lo scorso anno ha vissuto la stagione da incubo del Napoli: i calciatori azzurri protagonisti dello scudetto nel giro di qualche mese sono passati dall’acclamazione ai fischi sonori, dagli applausi alla contestazione. È la bellezza (ma ne siamo proprio sicuri?) del calcio, che dimentica tutto molto in fretta e ora se ne sta accorgendo sulla propria pelle anche Daniele De Rossi.
Capitano prima, allenatore ora della Roma, squadra per la quale ha sempre fatto il tifo e della quale è un simbolo. Anche per questo lo scorso anno i dirigenti capitolini hanno chiamato lui quando hanno capito che l’era Mourinho era giunta al capolinea. Idea giusta visto che la piazza lo ha accolto in maniera molto positiva, ma ora le cose sono totalmente cambiate. Un punto in due partite e soprattutto, stando alle indiscrezioni degli ultimi giorni, un clima di tensione all’interno di Trigoria che sta minando alla base le prestazioni della squadra.
Dopo il pareggio contro il Cagliari e, soprattutto, la sconfitta contro l’Empoli sulla panchina della Roma si è detto di tutto: De Rossi già in bilico, come Fonseca al Milan, ma soprattutto voci e spifferi su un rapporto non sereno tra lo stesso allenatore ed alcuni giocatori della squadra.
Ne parla anche ‘Repubblica’ nell’edizione romana che racconta – tra le altre cose – di una presunta critica di Gianluca Mancini, uno dei senatori dello spogliatoio romanista, indirizzata a voce alta proprio a De Rossi, episodio che il calciatore ha smentito tramite social. Lo stesso quotidiano però racconta anche di una ipotesi che circola nella Capitale: “C’è chi dice – si legge nell’articolo – siano tutte voci costruite a regola d’arte per far fuori l’allenatore, neanche 7 mesi dopo Mourinho“.
Una sorta di ‘piano’ – non si sa ordito da chi – che avrebbe come obiettivo l’allontanamento di De Rossi che intanto domenica contro la Juventus si gioca già un bel pezzo di panchina. Perché va bene essere simbolo e idolo dei tifosi, ma nel calcio tutto si dimentica molto rapidamente e dagli applausi all’esonero il passo può essere anche molto più breve di quel che si immagina.
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