Paolo Di Canio ha ripreso a criticare Rafael Leao dopo la vittoria dei rossoneri contro il Bruges in Champions League. Intervenendo su Sky Sport, Di Canio ha espresso le sue opinioni sul nazionale portoghese, sottolineando una mancanza di felicità e coinvolgimento da parte di Leao nei momenti decisivi della partita. “Siamo all’ennesima… Hai vinto, devi essere felice per la squadra, e invece no, non sei in campo con gli altri”, ha dichiarato Di Canio. La sua critica si concentra sull’atteggiamento del giocatore, che sembra non vivere pienamente le emozioni del gioco.
Di Canio ha continuato a descrivere Leao con una metafora che confronta il giocatore a un orologio appariscente, ma con meccanismi che non funzionano a dovere. “Ho capito che cosa è Leao: se lo osservi da lontano, sembra un bell’orologio. È un Vinicius Junior, un Thierry Henry, un Robben? No, se lo osservi da vicino è una buona copia, anche fatta discretamente, non proprio bene”, ha affermato. L’ex attaccante ha messo in discussione la capacità di Leao di esprimere il suo talento, specialmente in situazioni di gioco che richiedono intelligenza e conoscenza tattica. Di Canio ha anche citato la decisione dell’allenatore Paulo Fonseca di sostituirlo a mezz’ora dalla fine, quando la partita era sull’1-1, suggerendo che ci fosse un motivo valido dietro a tale scelta.
In contrasto con le dure critiche di Di Canio, Fabio Capello ha tentato di difendere Leao. Capello ha sottolineato che il portoghese ha avuto un impatto significativo nella partita, evidenziando che “ha fatto una buona partita, nel primo tempo è stato l’unico a creare occasioni e ha dato una palla-gol a Theo Hernandez”. Tuttavia, Di Canio ha ribattuto, affermando che si trattava di un’unica azione e non sufficiente a giustificare una prestazione positiva. “Un’azione. Sono opinioni, ma non sono d’accordo”, ha detto Di Canio.
Di Canio ha esortato a non abituarsi alla mediocrità, osservando che se si considera buona una prestazione come quella di Leao contro una squadra come il Bruges, si rischia di abbassare gli standard. “Se ci abituiamo alla mediocrità che salta un diretto avversario del Bruges, quando non saltava l’uomo da tempo… Però poi nella fase del passaggio fanno meglio Okafor e Chukwueze”, ha dichiarato. L’ex calciatore ha anche ricordato il periodo in cui Capello era allenatore, sottolineando come le sue aspettative fossero più alte: “Mister, quando ci allenavi e sbagliavamo un passaggio dopo una prestazione incredibile, ci urlavi contro e diventava un voto da 4. Ora sei diventato morbido”.
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