FROSINONE, STADIO MATUSA – Napoli campione d’inverno.
Frosinone-Napoli 1-5, gol: Raul Albiol 19′, Higuain su rigore al 29′ e 59′, Marek Hamsik 59′, Manolo Gabbiadini 71′, Sammarco 82′.
Per ritrovare il Napoli campione d’inverno prima di oggi bisognava andare indietro di 26 anni: era la stagione ’89/’90 e l’anima dei partenopei era un certo Diego Armando Maradona.
Un quarto di secolo dopo il Napoli ritorna ad essere leader della serie A al giro di boa: i fasti di Maradona appartengono ad un’altra era calcistica ma quello costruito da Maurizio Sarri è un Napoli che diverte e fa sognare. Nel giorno del suo 57/o compleanno, il tecnico toscano (con natali partenopei) si regala il titolo simbolico di campione d’inverno con una vittoria-spettacolo (5-1) in casa del Frosinone, complici anche lo stop interno dell’Inter (fermata in casa dal Sassuolo) e quello di ieri della Fiorentina.
La festa partenopea al ‘Matusa’ era cominciata ancora prima del fischio d’inizio con la notizia del ko nerazzurro grazie al rigore di Berardi del Sassuolo a San Siro, salutato da un boato da parte della curva sud occupata da almeno duemila tifosi napoletani. E’ stato questo l’inizio di una vittoria straripante per la squadra di Sarri contro un Frosinone completamente schiacciato dalla immensa qualità nel palleggio della neo capolista, ingigantita anche dalla giornata decisamente modesta di tutti i giocatori di casa incapaci di vincere tutti gli uno contro uno con i loro avversari.
L’unico tiro nello specchio di Reina è stato quello di Sammarco che è valso, come si dice in questi casi, a salvare l’onore della squadra sconfitta. Il Napoli a Frosinone cala la cinquina e si conferma la squadra più prolifica della serie A con 38 reti, e 18 portano la firma di Gonzalo Higuain. Fanno da contraltare i numeri negativi dei ciociari che con 41 reti al passivo sono la squadra più battuta. Troppa la differenza tecnica fra le due squadre per mettere in piedi una improbabile sfida fra i due tecnici, ma il 4-5-1 messo in piedi da Stellone a gara compromessa è parso decisamente tardivo, visto che nelle fasi decisive Sammarco e Gucher sono sembrati due vascelli in balia della “tempesta” chiamata centrocampo del Napoli. Il vantaggio del Napoli è arrivato al 20′ con Albiol, bravo e furbo a leggere una traiettoria che avrebbe potuto, complice il sole, mettere in crisi Zappino. Così è stato e per il Frosinone è crollato il mondo. Al 30′, pochi centimetri dentro l’area, Crivello, rilanciato, complice la squalifica di Pavlovic’, ha ingenuamente lasciato la gamba larga su Higuain. Il fallo poteva starci e Tagliavento non ha fatto sconti.
Il bomber ha raddoppiato. Nel secondo tempo il Frosinone ha provato a rimanere in partita ma qui sono emerse tutte le debolezze del Frosinone che in serie A nessuno perdona. Al 14′ ennesimo pallone recuperato da Hamsik che, indisturbato, si è portato al limite dell’area canarina ed ha fulminato Zappino. Palla al centro e questa volta è stato Higuain che si è esibito in un clamoroso slalom senza nessun ostacolo e poker servito a porta vuota. Tutto questo in sessanta secondi. A questo punto il bomber del campionato ha lasciato il posto a Gabbiadini e anche per il neo entrato c’è stata gloria.
Errore grave di Blanchard e la punta di Sarri ha “ripagato” con una perla all’incrocio dei pali con Zappino troppo avanti per tentare il miracolo. Alla fine è arrivato anche il gol del Frosinone, per ripagare il tifo della curva nord, con Sammarco al 36′. Fino a quel momento in pagella Reina era senza voto perché non era mai stato impegnato dagli avversari.