SAN PAOLO, BRASILE – Mondiali 2014, successi per Olanda (5-1 alla Spagna), Messico (1-0 al Camerun) e Cile (3-1 all’Australia). Le tre partite disputate nel secondo giorno della competizione nel dettaglio.
SPAGNA-OLANDA 1-5, gol: Xabi Alonso 27′ rigore, Van Persie 44′ e 72′, Robben 53′ e 80′ , De Vrij 65′
E’ tornata l’Arancia Meccanica, 40 anni dopo il Mondiale della leggenda di Cruijff e Neeskens. Il Brasile, se non vincerà la squadra di casa, ha già dei nuovi idoli per cui tifare, qui glorificati anche dalle tante mulatte che si sono presentate allo stadio vestite di arancione.
Al ricostruito Fonte Nova di Salvador, a fianco della laguna Diquè de Tororò in mezzo alla quale ci sono le statue degli Orixà dell’artista Tati Moreno, la Spagna è sembrata quasi vittima di qualche macumba in nome del culto Cadomblè e, letteralmente annichilita nella ripresa, ha fatto una storica brutta figura venendo seppellita sotto cinque reti, alla fine di una bella partita che ha divertito la gente in questa serata ricca di magia calcistica e forse anche tropicale.
Per l’Olanda del 5-3-2 creato dal suo stregone Van Gaal è stata una clamorosa rivincita della finale di Johannesburg, anche se la prima partita di un Mondiale non potrà mai valere come quella che mette in palio il titolo, ma la squadra di Van Gaal, reduce al ritiro quanto mai carioca di Ipanema, evidentemente efficace, si candida già per un ruolo di primo piano, mentre i campioni in carica dovranno riprendersi alla svelta da questo pesantissimo Ko e comunque affrontare, se anche il Cile non giocherà loro brutti scherzi, la prospettiva di un ottavo di finale contro il Brasile.
Intanto è festa grande al Pelourinho per tutta la tifoseria olandese, qui accorsa se non in massa certamente con un numero di persone superiore alle previsioni.
E pensare che per l’Olanda la partita non era cominciata bene, prima con l’errore al 9′ di Sneijder, unico scontento della serata perché non ha festeggiato con un gol la 100/a partita in nazionale, e poi con la decisione di Rizzoli di fischiare un rigore non così netto per un presunto fallo di De Vrij su Diego Costa (fischiato e insultato per tutta la partita dai suoi ex connazionali), che il contatto l’ha sicuramente cercato.
Perfetta l’esecuzione dello specialista Alonso. In precedenza gli olandesi erano anche stati ‘graziati’ da Silva, che invece di tirare da posizione in area molto favorevole, aveva preferito appoggiare allo spento Diego Costa. Poi però, nonostante gli assist teleguidati di uno Xavi tra i migliori nel primo tempo, l’Olanda si era ripresa, andando a pressare sul tiqui-taka degli spagnoli e impedendo loro di ripartire, anche se al 43′ Silva si mangiava un’altra chance, dopo assist al bacio di Iniesta, ‘appoggiando’ sul portiere con un tentativo di pallonetto.
La rete ‘a volo d’angelo’ dell’ottimo Van Persie (ma Piquè dov’era?) ristabiliva la parità appena un minuto dopo, e puniva la Spagna per le occasioni divorate. Nella ripresa, cominciata sotto la pioggia, non c’era partita, e iniziava la girandola degli olandesi, grazie alle magie in particolare di Robben, che dopo 8 minuti si ‘beveva’ il solito distratto Piquè di oggi e batteva Casillas con un imparabile sinistro, cercando così di dimenticare i due errori della finale di Johannesburg.
La Spagna accusava il colpo e undici minuti dopo ne incassava un altro: punizione di Sneijder, Casillas sbagliava l’uscita anche perché ostacolato da Van Persie (ma per Rizzoli era tutto ok) e De Vrij realizzava di testa. La partita finiva lì, poi c’era solo l’Olanda e la Spagna, che fino allora aveva avuto il 61% di possesso palla, pagava fino in fondo la sua incapacità di concludere dopo essersi specchiata nelle proprie capacità di fraseggio.
Arrivano così un gol giustamente annullato a Silva, una traversa e poi la doppietta di Van Persie, bravo ad approfittare di una svista di piede di Casillas, e poi la pennellata finale di Robben: Bahia è un misto di magia, tolleranza e voglia di vivere, e dopo questa partita ne ha perfino di più.
MESSICO-CAMERUN 1-0, gol: Peralta 61′
Il Messico si tiene a galla con caparbietà nel diluvio di Natal sgambettando il Camerun con un gol di Peralta (matchwinner nella finale olimpica di Londra) e lancia un messaggio alla Croazia: alle spalle del Brasile i giochi restano aperti.
Ma a uscirne con le ossa rotte e’ la classe arbitrale: dopo il tuffo di Fred trasformato in rigore ieri, stavolta vengono annullati due gol regolari nel primo tempo dal colombiano Roldan al povero Giovani Dos Santos, il folletto messicano protagonista della partita. Le due conclusioni vincenti del giocoliere cresciuto nel Barca vengono vanificati da due fuorigioco inesistenti.
Il Messico legittima il successo, risolvendo una gara che sembrava stregata, con un possesso palla continuo grazie a un centrocampo propositivo con Vazquez, Guardado ed Herrera supportati dalle avanzate di Rafa Marquez, veterano in grande spolvero.
Al resto pensa Giovani, inesauribile (lui al solito intermittente) con spunti, assist e perfino recuperi. Poca cosa il Camerum, distratto dalle beghe economiche e che gioca con un 4-5-1 scolastico e poco dinamico. La difesa non copre in sincronia e i messicani si ritrovano spesso da soli. Eto’o rimane isolato e gioca pochi palloni. Si salva l’intraprendente Mbia con scorribande pericolose, mentre manca l’apporto di Song e il livello medio e’ basso.
Niente a che vedere con il Camerun delle notti magiche italiane. Piove a catinelle a Natal per il secondo appuntamento del gruppo A. Il Messico, inferiore fisicamente, cerca il fraseggio. I Leoni sono indolenti piu’ che indomabili e si affidano alle iniziative personali. Gli esterni messicani Aguilar e Layun costringono gli attaccanti africani Moukandijo e Choupo-Moting a fare i terzini, ed Eto’o si ritrova da solo.
I messicani al 10′ passano con Giovani che finalizza un cross di Herrera ma viene fischiato un fuorigioco inesistente (per pochi centimetri). Si scuote Eto’o al 20′ che scheggia il palo dopo un’azione maiuscola di Assau-Ekotto. Al 25 il Camerun sonnecchia e su punizione di Guardado Marquez toglie la palla dalla testa di Moreno, meglio piazzato, e il Messico si mangia un gol gia’ fatto.
Ma sono sempre gli americani a comandare il gioco e al 28′ segnano un altro gol regolare che viene annullato ingiustamente a Giovani: su corner deviazione di Choupo Moting, quindi non c’e’ fuorigioco e l’ex Barca di testa mette dentro e poi si dispera. Il clan messicano e’ incredulo.
Nella ripresa il Messico riparte a tavoletta e al 2′ Peralta, l’eroe di Londra 2012 con la doppietta per l’oro contro il Brasile, si mangia un gol: assist prezioso di Giovani che lo mette davanti alla porta ma calcia sul portiere Itandje. Ma il meritato vantaggio e’ solo rimandato: dopo un brivido per una punizione di Ekotto deviata che si perde di poco fuori, il Messico passa al 15′:
Giovani si inserisce bene in area e il suo tiro viene deviato da Itandje, ma Peralta e’ lesto a schizzare sul pallone e a ribadire in rete. Il Camerun perde mordente, il Messico insiste con la fresca vena di Fabian e Chicharito Hernandez (lasciato come previsto in panchina all’inizio), che entrano a seguire. Gli americani gestiscono il pallone, rischiano al 39′ quando Rodriguez salva rocambolescamente la situazione e si tengono stretto il meritato vantaggio.
Ora presumibilmente contenderanno alla Croazia nell’ultima partita il secondo posto per gli ottavi alle spalle del Brasile. Ma le topiche arbitrali cominciano ad essere un po’ troppe.
CILE-AUSTRALIA 3-1, gol: Sanchez 12′, Valdivia 14′, Cahill 35′ e Beausejour 93′
Vince il Cile 3-1, ma tanta sofferenza per la Roja dopo i due gol in apertura. La formazione sudamericana si era portata subito sul 2-0 contro l’Australia. Alexisa Sanchez aveva sbloccato la partita al 12′ e due minuti dopo, al 14′, era arrivata anche la marcatura del fantasista Valdivia.
L’Australia, dopo 30 minuti di estrema sofferenza, è rientrata in partita al 31′ grazie ad un gol del trequartista Gary Cahill. Nel secondo tempo il Cile ha sofferto molto la pressione da parte dei ‘canguri’ ma ha saputo tenere botta e al 93′ ha chiuso definitivamente i giochi con un bel gol a firma di Beausejour.
A questo punto la squadra di Sampaoli potrà affrontare il prossimo turno contro la Spagna con due risultati su tre a disposizione.
Difficile, infatti, ipotizzare nell’ultimo turno un passivo peggiore di quello che oggi ha visto soccombere le furie rosse contro gli orange di van Gaal.
(Foto LaPresse)