Serie A. Milan-Sassuolo 1-2: Simone Zaza “sbanca” San Siro

Diretta Serie A. Milan-Sassuolo
Inzaghi nella foto LaPresse

MILANO, STADIO GIUSEPPE MEAZZA “SAN SIRO” – Milan-Sassuolo 1-2, gol: Andrea Poli 9′, Sansone 28′, Simone Zaza 69′ 

Clamoroso a San Siro: Sansone e Zaza mettono il Diavolo in ginocchio e non basta a Inzaghi il debutto di Cerci, buttato nella mischia nella ripresa, per iniziare bene l’anno. Il risultato a sorpresa della giornata arriva dal ‘Meazza’, dove un ottimo Sassuolo spegne le velleità di terzo posto di un Milan davvero troppo opaco e che ha ampiamente deluso i suoi sostenitori.

Ottima partenza del Milan che già al nono minuto passa in vantaggio: cross di Bonaventura dalla destra, El Shaarawy va per la conclusione venendo anticipato da un difensore, ma la sfera capita sui piedi di Poli che è bravo a battere Consigli.

La reazione del Sassuolo è ottima, coi neroverdi che prima pareggiano con Sansone bravo a scattare alle spalle dei centrali rossoneri e poi sfiorano il clamoroso vantaggio prima con un diagonale di Berardi e poi con Biondini che a pochi metri dalla porta irrompe male sul pallone.

Sassuolo che controlla benissimo il match a centrocampo e Milan con Menez troppo isolato in avanti.

Nel secondo tempo i padroni di casa provano a fare meglio ma l’attacco è sterile e Consigli non deve effettuare nessuna parata di rilievo.

Inzaghi capisce che Essien è inadatto e inserisce il neoacquisto Cerci al suo posto, arretrando Bonaventura, ma sono gli emiliani a passare: sul primo calcio d’angolo a favore dormita della difesa milanista che si perde Zaza, il quale però è bravissimo a calciare di sinistro infilando il pallone all’incrocio dei pali battendo imparabilmente Diego Lopez.

Da quel momento in poi è ovviamente il Milan a fare la partita. Pazzini vivacizza un minimo e sfiora anche il gol impegnando con una girata Consigli, poi proteste rossonere per un tocco di braccio di Cannavaro in area di rigore non sanzionato da Di Bello. Però poco altro, e nei minuti finali il Sassuolo non deve nemmeno soffrire più di tanto per portare a casa una clamorosa vittoria.

 

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