Due o tre cose bisogna pur dirle dopo la annunciata (ma non scontata) “fumata bianca” della serie A che ha portato all’accordo con Dazn e Sky per i diritti tv. Fino all’estate 2029 sarà tutto come prima: la Lega Calcio incassa, le tv trasmettono. Tanto rumore per nulla. Accordo confermato. Erano possibili 27 combinazioni ma si è preferito non correre rischi, dati i tempi. In sintesi: tutte le dieci partite di giornata su DAZN , tre in co-esclusiva con Sky. Totale: 380 match.
Le offerte dei broadcaster hanno ricevuto 17 sì, due soli voti contrari (Salernitana e Cagliari) e 1 astenuto: il Napoli di De Laurentiis. Dazn continuerà a recitare il suo ruolo di leader con un investimento base di 700 milioni (a salire), Sky aggiungerà altri 200 milioni per garantirsi un maggior numero di gare di cartello. La questione dei diritti televisivi è stata risolta nel giorno in cui le proposte dei due broadcaster erano in scadenza. Ha sorpreso i nesci la tempistica: 2 ore di discussione e tutti a casa. La telenovela ha avuto il suo lieto fine. Ma è proprio così? Vediamo.
Pochi, maledetti e subito: 900 milioni all’anno, per 5 anni. Un bottino che andrà diviso fra i 20 club. Sospirone nella assemblea. Erano necessari 14 voti favorevoli e invece ne sono arrivati 17. In 5 anni la Lega incasserà 4,5 miliardi di euro. Con i bilanci che piangono la scelta è parsa inevitabile. Ha detto il presidente di Lega Calcio Lorenzo Casini: ”Il lieto fine è arrivato con amplissima maggioranza. È stato fondamentale essere partiti in anticipo ed essere arrivati nelle migliori condizioni possibili in un contesto di mercato non semplice”.
L’accordo ha trovato un fiero oppositore. Il presidente del Napoli De Laurentiis. Il grande capo partenopeo non le ha mandate a dire. Ha interrotto bruscamente la conferenza stampa dell’ad Luigi De Siervo per dare sfogo alla sua “intemerata”, come dice Franco Ordine. Tranciante Aurelione: ”Questo accordo è una sconfitta del calcio italiano che morirà. Dazn e Sky non sono competenti e non fanno bene al calcio italiano. Fare un accordo di così lunga durata è una stupidaggine. Qui si vede la differenza tra prenditore e imprenditore”.
L’ambizioso progetto di fare il canale Tv della Lega è dunque svanito con un verdetto quasi unanime. Le tv hanno offerto garanzie di incasso e il progetto, per certi versi affascinante ma rischioso, è rimasto nel cassetto. Dice il presidente del Torino Urbano Cairo :” Nel contesto attuale una nuova Tv deve innanzitutto vedere se riesce a stare in piedi. Il calcio corre già rischi importanti. Aggiungere al rischio di impresa calcistico, già notevole, quello del canale televisivo, è secondo me un errore. Voglio dire: una incognita troppo grande”. Resta da vedere come la pirateria (in espansione) potrà essere fermata. Ma se la pirateria sarà fermata, la Lega Calcio confida in un numero importante di nuovi abbonamenti. Non sarà facile abbatterla.
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