Diritti tv sul calcio sempre più povero: la partita, tediosa e difficile, va per le lunghe. Doveva concludersi a metà luglio, poi ai primi di agosto. Flop totale.
Ora la trattativa privata è rinviata al 15 ottobre. La finestra rimane aperta ma l’aria che entra non è proprio sana. Si profila uno scenario indecifrabile. Partita in stallo, stucchevole. In gergo calcistico si direbbe che la trattativa è una sorta di “tiki-taka”. Partita aperta e ritmo danubiano. Ergo, tutto può succedere. Vediamo.
Palla al centro. Di qua c’è la Lega che vuole almeno un miliardo di euro per trasmettere, su qualunque piattaforma televisiva, le partite di calcio; di là ci sono le tre sorellastre – DAZN, Sky, Mediaset – che vogliono vederci chiaro e prendono le distanze. Il football italiano mette i brividi, sconquassato da debiti colossali e vergogne giudiziarie. Un calcio alla ricerca del valore perduto. Oltretutto la serie A si presenta al via (19 agosto) senza la consueta seduzione, molti big se ne sono andati.
DAZN, che non sta benissimo contabilmente e non soltanto in Italia, si è fermata ad una offerta di 750 milioni di euro; Mediaset è pronta a quota 100 per una partita in chiaro; Sky aggiungerebbe 87 milioni per il così detto Pick, cioè la scelta delle 3 partite in co-esclusiva.
Va aggiunto che Rai e Mediaset sono in contesa per i diritti sulla Coppa Italia e la Supercoppa. Il recupero in extremis della Juventus non ha eccitato le offerte. In più “la legge sulla pirateria illude chi prevede un aumento di offerta dei Broadcaster, la trattativa è condotta non in modo imprenditoriale ma di bassa politica. Gli attori non guardano oltre il proprio naso, l’egoismo ha la prevalenza sulla progettualità, i tifosi chiedono una risposta, la crisi economica riguarda tutti, gli abbonamenti hanno cifre pesanti, in alcuni casi non garantiscono il servizio sottoscritto”. ( Tony Damascelli).
Le norme sui diritti televisivi del calcio in Italia, introdotte nel 1980, regolano la trasmissione in diretta o in differita delle competizioni calcistiche all’interno del territorio italiano. La assegnazione dei diritti Tv relativi al campionato di serie A, a partire dalla stagione 2024, è dunque in alto mare. Ora sotto con il terzo round.
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