ROMA – “L’obiettivo è distribuire tutte le partite su più piattaforme possibili. Con più esposizione si raggiungono più tifosi e il prezzo si abbassa. E’ la nostra filosofia da oltre 10 anni”. Questa dinamica porterà al calo dei prezzi del calcio in tv secondo i vertici di Mediapro, che sono in attesa del giudizio dell’Antitrust sull’offerta con cui hanno vinto il bando per ridistribuire i diritti tv della Serie A, e non hanno accantonato l’idea di dare vita a un canale tematico.
“Saremmo molto contenti di convincere i club a fare il canale della Lega, altrimenti faremo solo la distribuzione come intermediari indipendenti. Sappiamo fare anche questo”, ha spiegato Txato Benet ai media invitati a visitare la sede di Mediapro a Barcellona.
“Ora in Italia c’è un’offerta a un prezzo molto alto e una a un prezzo molto basso. Noi abbiamo sempre lavorato per offrire tutte le partite al punto d’incontro fra l’offerta più economica e più completa”, ha spiegato il presidente di Mediapro, Jaume Roures: “Secondo la nostra stima – ha aggiunto – nell’ottica del canale tematico, il prezzo per vedere in Italia tutta la Serie A e la B dovrebbe essere fra 35 e 40 euro”.
“Il problema di Sky è che ha spostato il fatturato dal calcio su altri prodotti meno sentiti dall’abbonato”. Così l’ad di Infront, Luigi De Siervo, l’advisor che affianca la Serie A nella vendita dei diritti tv. “Su un valore ipotetico di 40 euro, loro raccontano che 21 sono per il pacchetto basic e 19 per il calcio, quando in realtà il cliente ne spenderebbe anche 30, 32 o 35 solo per il calcio”, ha detto De Siervo ai media italiani invitati a visitare la sede di Barcellona di Mediapro, che ha vinto il bando per rivendere i diritti tv della Serie A come intermediario indipendente.
“Il tentativo di questa operazione è riportare il calcio al centro e raccontare il valore che gli abbonati gli riconoscono – ha spiegato l’ad di Infront -. Negli ultimi anni Sky ha gonfiato la sovrastruttura editoriale delle piattaforme e comprando canali ha aumentato i costi fissi. Tant’è che la frase più bizzarra in un anno di trattative è stata: ‘Noi siamo disposti a pagare il calcio la differenza per fare zero margine alla fine dell’annò. Come a dire, prima dobbiamo pagare tutto il resto e quello che ci resta ve lo diamo. Così alla fine i soldi non c’erano mai”.