Domenica dei motori: torna la Moto Gp dopo tre settimane di pausa e sorprese e si rivede la Formula Uno sul circuito Red Bull Ring di Zeltweg. Gli appassionati dei bolidi sono serviti. Domenica speciale, gonfia di commenti (anche urticanti) e di novità. Giornata dunque ghiotta di interessi. Con due scuderie italiane al centro delle attenzioni: Ducati e Ferrari.
La Rossa di Borgo Panigale chiude la sua collaborazione professionale con la Pramac dopo una bella storia durata vent’anni; il team toscano archivia l’avventura Ducati e dal 2025 diventerà il Partner Team di Yamaha con i piloti Quartararo e Rins. La Ferrari cerca nuove idee per ritrovare la rotta e restare competitiva: finora gli sviluppi non hanno convinto. E giù discussioni interminabili.
Domenica si corre il Gp di Olanda, ottava prova (su 20) del Motomondiale sulla pista iconica di Assen (4.542 metri, 21 curve). Bagnaia, campione del mondo uscente, ha parlato della decisione della Ducati di puntare su Marc Marquez; scelta che ha spinto Jorge Martin in Aprilia ed Enea Bastianini in KTM. Pecco, alla vigilia del Gp dell’Olanda, ha detto di non essere stato incluso nella decisione e che con Marquez ha l’obiettivo di sempre: vincere. Serafico Martin che puntava alla Ducati: “In Aprilia sarò più felice, è una squadra che mi voleva davvero. Idem Bastianini: “Avevo diverse proposte solide, ma ho visto il progetto KTM e ho capito che potrò vincere”.ù
Entusiasta Marc Marquez: “La sera del Mugello, la Ducati mi ha comunicato di avermi scelto. Arrivo nel team e sulla moto migliore”. Prepariamoci ad epici duelli.
Domenica ore 15 si corre il Gp di Austria, 11esima gara del Mondiale. Previsti 71 giri sul circuito Red Bull Ring, storico autodromo situato in Stiria. Un tracciato lungo 4.318 metri situato tra le Alpi ad una altezza sul livello del mare attorno ai 660 metri. Un mix di salite e discese importanti, con pendenze fino al 12%. Una pista veloce, severa per il motore e frenate violente. Una pista adatta a Verstappen che considera Zeltweg casa sua. Qui la Ferrari ha trionfato con Lorenzo Bandini negli anni 60. Altri tempi, altri uomini, altre macchine.