Doppietta di Roglic alla Vuelta di Spagna: vittoria e maglia rossa, ha bruciato sulla linea d’arrivo il belga Van Eetvelt che stava già esultando.
Primoz Roglic, 34 anni, alfiere della Red Bull Bora, scalatore-cronoman di talento cristallino, ha vinto in volata la quarta tappa della Vuelta di Spagna, prima vera tappa di montagna. L’arrivo in salita ha premiato il campione sloveno che ha infilzato il giovane belga Van Eetvelt, 23 anni; il belga ha pagato una ingenuità inconcepibile, stava esultando sottovalutando la rimonta.
Giornata magica per Roglic: vittoria e maglia rossa. L’oro di Tokyo 2020 non molla mai. Primo in classifica generale davanti ad Almeida (+8”), Mas (+32”), Tiberi (+38”), Van Eetvelt (+41”), Felix Gall (+47”), McNulty (+50”), Skijelmose (+58”), Landa (+ 58”), Vlasov (+1’).
Quarta tappa, la prima tutta in territorio spagnolo. Dopo il trittico in Portogallo,la Vuelta e’ tornata a casa infilando una frazione di 170,5 km. Tappa dura con il primo vero e
arrivo in salita e zero pianura. Partenza a Plansecia comune della Estremadura, arrivo a Pico Vulluercas, la vetta più alta della catena montuosa “Sierra de Guadalupe “. Frazione con 4 GPM . L’avvio è subito mosso.
Partenza alle 13.28. Poca corsa e poi c’è stata la prima fuga e la prima salita di giornata verso Puerto de Cabeza Bellosa. Cinque in fuga da subito.Il primo GPM è superato dal quintetto con 37” di vantaggio sugli inseguitori. Nel quintetto c’è Filippo Zana. È seguito l’Alto de Piornal. I fuggitivi hanno accumulato 3’ di vantaggio. Il gruppo se la prende comoda.
A 100 km. dal traguardo il quintetto è ancora in testa alla corsa, con un vantaggio di 2.40”. Si tratta di Sylvain Moniquet, Filippo Zana, Bruno Armirail, Mikel Bizkarra e Pablo Castrillo. Giornata dura, quaranta gradi. Il gruppo comincia la rimonta. Le prime due salite sono state archiviate senza particolari scossoni e dopo 2 ore di gara la velocità media e’ stata di 40km.h.
Prima sfida in montagna e scalatori impegnati nel primo serio confronto della corsa. Ne è uscita una gara combattuta, tirata, non senza sorprese. Osservati speciali Carapaz, Adam Yates, Rodriguez, Martinez, Jay Vine, Skijelmose; ma anche quattro italiani: Tiberi, Fortunato,Zana, Ciccone. A 50 km dal traguardo il quintetto è sempre al comando, dietro guida l’andatura la Red Bull Bora. Il gruppo maglia rossa segue a 3’05. Il terzo Gpm a 47 km dalla linea d’arrivo è vinto in volata da Armirail, secondo Zana. Il quintetto si ricompatta e ai -30 e’ sempre in testa con immutato margine. Ma Zana, Moniquet e Bizkarra abbassano il ritmo. Restano soli Armirail e Castrillo. Si riduce il gap.
Ultima ascesa: primi 9 km al 4,3%. Poi gli ultimi 2 km irregolari e duri e 15% di pendenza. Comincia un’altra corsa. È battaglia.
A 15 km dal traguardo i due fuggitivi conservano 1’35 di vantaggio, ma il gruppo li mette nel mirino. Inizia un duello appassionante ma impari: i battistrada e il plotone. Ultimi 10 km, il vantaggio si è ridotto a 1’15, ai -9 scende sotto il minuto. I fuggitivi sono ripresi a 4,9 km dal traguardo. Selezione inevitabile, pendenze proibite, tratti al 18-20%l i corridori ondeggiano per la fatica titanica appesantita dal gran caldo. Roglic, Eelvet e Mas balzano in testa ma vengono raggiunti da Almeida, Riccitello, Gal. Volta a sei, Roglic brucia tutti e sulla linea d’arrivo , con un colpo di reni, supera il belga Van Eetvelt che stava già esultando. Terzo Almeida.
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